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Politica
"Fuori Zelensky da Sanremo". Da Salvini a Grillo a Di Battista: un coro di No

La manifestazione anti-Zelensky a Sanremo. Aumentano le proteste

La guerra in Ucraina sta vivendo una nuova fase, dopo la decisione di Usa e Ue di inviare i tank a Kiev per difendersi dalla Russia, la reazione di Putin è stata una pioggia di missili, morti e distruzione. L'escalation del conflitto adesso è veramente in atto e le conseguenze sono difficili da prevedere. Per questo si sta alzando un coro di proteste in Italia per l'intervento previsto di Zelensky al Festival di Sanremo. Il collegamento del presidente ucraino sul più nazionalpopolare dei palchi - si legge su Repubblica - non è gradito da: Matteo Salvini, Beppe Grillo, Alessandro Di Battista, Carlo Freccero, Maurizio Gasparri, Vauro Senesi, Fabio Volo, solo per citare i volti più noti. Di sicuro pesano e parecchio le dichiarazioni del vicepremier e leader della Lega: "Mi chiedo quanto sia opportuno che il Festival della canzone italiana abbia un momento con la guerra e le morti in corso. Non mi sembra che le cose vadano d’accordo". Annunciata una manifestazione di protesta a Sanremo, iniziativa della rediviva commissione Du.pre, ai tempi impegnata contro il Green pass: dal giurista Ugo Mattei a Carlo Freccero, all'attore Moni Ovadia, ecco i promotori.

Sul fronte della guerra, intanto, - prosegue Repubblica - dopo i carri armati, anche gli aerei da combattimento F16. È questa la prossima richiesta di riarmo già avanzata dall’Ucraina, insieme a quella per i missili di lunga gittata Atacms, su cui non c’è più il veto assoluto e definitivo che gli Usa imponevano all’inizio del conflitto. E questo per almeno tre ragioni: primo, mettere Kiev in condizione di difendersi subito dall’imminente offensiva russa; secondo, scoraggiare possibilmente questa operazione, o spingere Mosca a lanciarla senza essere davvero pronta a condurla; terzo, favorire la controffensiva di Zelensky per riconquistare i territori occupati. L’unico ad opporsi sembra essere l'ex presidente Trump, che su Truth ha commentato così: "Prima arrivano i tank, poi le testate nucleari. Bisogna mettere fine a questa guerra folle adesso. È così facile".

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