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Politica
Gaza, la vera ricchezza di Hamas è nei tunnel. Ecco perchè

Il mondo nascosto dei Tunnel di Gaza: ricchezza e segretezza

E’ terribile veder morire i bambini nella Striscia di Gaza, così come gli innocenti nell’ultima strage di Hamas e in tutte quelle che si sono succedute. Ma nella guerra che da anni dilania israeliani e palestinesi un dilemma assilla gli addetti ai lavori: come possono convivere, nella stessa fetta di territorio, una delle popolazioni più povere al mondo e una delle leadership più ricche?

E’ la condizione della Striscia di Gaza, 2 milioni di abitanti circa per un reddito procapite che si aggira tra i 1.100-1.200 dollari l’anno (tra i più bassi al mondo), e contemporaneamente uno dei gruppi militari più ricchi del pianeta. In un rapporto della Banca mondiale del 2022, il PIL pro capite a Gaza è stato stimato a circa 1.257 dollari. Controllata dal gruppo militare Hamas a matrice radicale islamica, Gaza è il centro della ricchezza dell’organizzazione militare. Come? Con l’industria del tunnel. 

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Infatti la chiave per comprendere l'enorme ricchezza di alcuni leader di Hamas, che in parte vivono in Qatar ed altri Paesi di cultura islamica, ha un simbolo: i sotterranei che passano sotto Gaza. C’è infatti una Gaza in superficie e una sottoterra. Una rete di gallerie, a detta di Hamas, lunghe anche 500 chilometri che raggiungono Israele e l’Egitto. Le gallerie passano fino a 80 metri di profondità e possono nascondere di tutto. La rete di sotterranei sotto la Striscia è sempre stato l’ambito del contendere e il luogo di scontri armati. Non sono visibili in superficie ma sono diventati la vera ricchezza dell’organizzazione: mezzi, alimenti, utensili, tecnologie, mercato nero, tutto passa da questi sotterranei. 

E negli anni l'industria del tunnel è stata in forte espansione, con i funzionari di Hamas che impongono tasse, generalmente del 20%, su tutte le merci introdotte clandestinamente. A differenza della segretezza che li circonda, spesso i tunnel vengono fatti crollare dagli israeliani per evitare attentati, ma il loro ruolo nell'arricchire Hamas e i suoi sostenitori è fondamentale. 

Oltre al settore fiscale delle gallerie, alle reti di finanziamento globali e alle imprese internazionali, ha riferito l’agenzia Reuters, Hamas ha puntato sulle criptovaluta per eludere i controlli internazionali. Tom Robinson, co-fondatore della società di ricerca blockchain Elliptic, ha spiegato all’agenzia di stampa Reuters che "Hamas è stato uno degli utenti di maggior successo della criptovaluta per il finanziamento del terrorismo", ricevendo oltre 400.000 dollari dopo lo scoppio delle violenze nel maggio 2021.

Molti dei membri più anziani di Hamas hanno trascorso una parte considerevole della propria vita eludendo i tentativi di omicidio da parte di Israele. E per anni anche la loro ricchezze sono state considerate un mistero. Le stime relative a quelle individuali però sono spesso difficili da confermare in modo indipendente anche se diversi quotidiani internazionali stimano in area l’esistenza di circa 600 milionari. Hamas ha spodestato l’organizzazione Fatah di Yasser Arafat nella Striscia di Gaza durante i violenti scontri avvenuti nel giugno 2007. Anche i combattimenti tra le due fazioni palestinesi si sono intensificati in seguito alle elezioni legislative palestinesi del 2006, in cui Hamas aveva ottenuto una vittoria significativa. Ma dopo mesi di tensioni e violenza, Hamas ha preso il controllo militare della Striscia di Gaza, spodestando le forze di sicurezza di Fatah.

Questo ha portato alla divisione politica e geografica tra le due fazioni, che continua a esistere oggi. La Striscia di Gaza è rimasta sotto il controllo di Hamas, mentre la Cisgiordania è sotto il controllo dell'Autorità Nazionale Palestinese e di Fatah. Hamas ha quindi un controllo reale sulla Striscia. L'organizzazione gestisce il governo e le istituzioni locali, inclusi servizi come la polizia, i tribunali e le agenzie di sicurezza. Nel 2007, all’avvento di Hamas, la reazione di Israele fu un blocco su Gaza e tensioni militari continue, con conflitti sporadici che sono poi degenerati anche nell’ultima strage effettuata dal gruppo palestinese. Ma la chiave della guerra restano i tunnel, difficili da individuare e fonte di economia. Sarà il loro tracciamento e possibile distruzione o meno la chiave per comprendere l’evoluzione del conflitto.

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