Giovannini promuove Renzi: "Bene la sua mossa sul lavoro"
Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini "promuove" Matteo Renzi per la sua iniziativa sul lavoro. "Promosso Renzi per aver riportato il dibattito sul lavoro - ha detto il ministro in una intervista a "La Repubblica" -, ma direi che andrebbe promosso anche il governo Letta che si è già mosso nella stessa direzione in cui vuole andare il segretario del Pd, cioè far ripartire l'occupazione". Per Giovannini c'è continuità tra il "Piano per il lavoro" che sta definendo il Partito democratico e l'azione che l'esecutivo ha messo in campo in questi mesi.
Nell'intervista Giovannini ha sottolineato di essere "davvero lieto che finalmente si parli di più di questi temi: del lavoro e di come far riprendere l'occupazione. Finora ho sentito molto parlare di Imu, di pensioni d'oro e di esodati, temi importanti sui quali siamo già intervenuti. Se penso che a giugno il nostro pacchetto lavoro è stato accolto in Parlamento da 500 emendamenti, presentati dal centro destra e dal centro sinistra, gli uni in contrapposizione agli altri, con una serie di veti incrociati, mi sembra che ci sia nuovamente voglia di affrontare questo tema. Dunque non può che essere benvenuta la mossa di Renzi".
"In ogni caso - ha proseguito il ministro - non credo che ci sia bisogno di una nuova riforma complessiva del mercato del lavoro. È stata già fatta ed è considerata, anche a livello internazionale, una buona riforma, ma varata nel pieno della recessione. Molte correzioni le abbiamo fatte a giugno (apprendistato, lavoro a termine, ecc.), ma bisogna continuare. Non sarà facile visto che da una parte c'è chi, come Sacconi, pensa di tornare alla legge Biagi e chi dall'altra, come Landini, di tornare all'articolo 18 com'era prima. In ogni caso ben venga la discussione, anche sulla semplificazione delle norme, su cui inizieremo ad intervenire da gennaio, come indicato nel piano 'Destinazione Italia'".
Quanto infine alla proposta el contratto unico "non sono contrario a discuterne. Certo è determinante come si scrivono le norme. Bisogna comunque distinguere tra le situazioni aziendali. Per le imprese che crescono potrebbe essere vantaggioso assumere a tempo indeterminato con tutele crescenti. Cosa diversa per le aziende ancora in difficoltà".