Sembrava impensabile. Sembrava impossibile. Sembrava inimmaginabile. E invece sta davvero accadendo. Qualcuno già lo chiama "il miracolo del governo Draghi". All'interno dell'esecutivo di "alto profilo" sta nascendo un asse tra la Lega e il Partito Democratico, ovvero le due forze politiche che fino a qualche settimana fa non erano avversari ma veri e propri nemici giurati. Le parole di oggi sui vaccini sono inequivocabili.
Matteo Salvini incontra per mezz'ora il premier Mario Draghi a Palazzo Chigi ("piena sintonia", leggi qui) e afferma: "Bisogna accelerare, proprio questa settimana al Mise c'è un incontro con le industrie farmaceutiche per ragionare di una sovranità vaccinale, per non essere dipendenti da quello che arriva dall'estero e dai contratti dell'Ue. Produrre in casa".
Negli stessi minuti l'ex sottosegretaria alla Salute in odore di riconferma Sandra Zampa, esponente di spicco del Pd e la voce Dem sul contrasto alla pandemia, dichiara: "Occorre essere autonomi nella produzione del vaccino". Le stesse parole, la stessa linea, la stessa strategia. Tutto in piena sintonia con Palazzo Chigi e il premier. E non a caso il Governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha chiesto di riaprire dove le condizioni lo consentono. Esattamente quello che sta dicendo da giorni Salvini.
Non solo, Bonaccini si è spinto ad affermare: "Quando mi chiedono se sono imbarazzato per la Lega" in maggioranza, "io rispondo che avrà più imbarazzo chi girava con la maglietta 'No Euro' e oggi sostiene un governo guidato dalla personalità che ha salvato l'euro. Adesso dobbiamo aiutare il Paese e cercare di mettere da parte le divisioni. Verrà il tempo in cui la Lega e il Pd torneranno a dividersi. Ma oggi si deve insieme, ognuno con le proprie idee, fare di tutto perché l'Italia possa ripartire il prima possibile".
Certificata la nascita dell'asse Lega-Pd all'interno del governo, come dimostrano anche altri due fatti non secondari: l'incontro alla Camera di qualche giorno fa tra il leader del Carroccio e il segretario Zingaretti e la totale sintonia tra i ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando, rispettivamente titolari dello Sviluppo economico e del Lavoro, sulle principali crisi aziendali, dall'Ex Ilva all'Alitalia.
Inevitabilmente questa sintonia inedita tra la Lega e il Pd, in particolare sui vaccini made in Italy ma non solo, con un canale privilegiato con Palazzo Chigi, sta creando parecchio malumore e non pochi fastidi all'interno dei 5 Stelle e di Forza Italia, che si sentono sempre più come marginali rispetto all'azione dell'esecutivo.
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