A- A+
Politica
Governo Meloni, primi passi tra le invidie. Quanti attacchi a Giorgia premier

Governo Meloni, primi passi tra invidie e superando l’aggressione cinica, violenta, personale

Cresce peggio della calunnia, si gonfia striscia sottile in ogni anfratto, occupa spazi indicibili, ed è un morbo che devasta anche le migliori coscienza perché dialoga col cuore e non col cervello.

L’invidia è un sentimento fondamentale della nostra (e di tutte) epoca ed è quello che ci consente di monitorare lo stato di salute di tutti quelli che producono negatività nei confronti del Bersaglio Supremo: il Presidente del Consiglio, che a partire dalla cool-rosicona Quartapelle non è solo “una ragazza della Garbatella”, è molto di più. E vi spiego perché. A parte l’esercito dei questuanti che giungono a Canossa da ogni parte d’Italia e da ogni circuito mediatico in cerca di visibilità, la vera forza del Presidente è la chiarezza d’intenti e l’assenza di tensione nell’esprimere sentimenti  e tenerezza.

Giorgia Meloni ha vinto nel paese perché lo rappresenta, ne è la metafora più potente, underdog sono quelli che si credono unti da qualche tipo di dio, gonfiati dalla spocchia e dalle protezioni secolari, saldamente incatenati alle camarille prive di talento ma sature di potere. Una vera, antica, strisciante e costante dittatura culturale, ideale e politica, e dunque in poche ore si trono trovati disoccupati, storditi, incapaci di leggere qualsiasi segno di cambiamento in quello che accade anche perché “va sempre bene agli amici e compagni di merenda” e dunque perché confrontarsi, sfidarsi, se si è già sicuri del risultato(e dell’incarico)

E’ un campionario di livori incrociati, di rabbie non controllate, di antichi rancori e poi diciamola tutta di ”sano razzismo intellettuale e di classe” nei confronti della poveretta che galleggiava nella periferia putrida di Roma dove, i compagni facevano fatica ad entrare.

Dunque è il fascismo che li preoccupa? Oppure non riuscire a parlare con i poveri (che schifo!), avere case e casali  adeguati e frequentazioni affascinanti, colte, ma soprattutto abbienti. Il contesto è pieno di orribili metafore che sbavano senza cercare minimamente di capire, limitandosi all’insulto personale, al body-shaming e all’antica separazione tra quelli che hanno troppi santi in paradiso e quelli che faticano da sempre. 

Campionessa di questo mondo privilegiato è la Schlein, “organismo geneticamente modificato” che considera tutti gli altri mortali, figure marginali, ballerine di fila, e si candida all’inevitabile eutanasia del Piddi e di tutti i suoi protetti e protettori: partendo dagli ultimi ci racconta esplicitamente il suo disprezzo per tutto quello che non appartiene al suo modesto e retorico Pantheon.

Ma il gruppo è infinito e stendiamo un velo pietoso sull’ineffabile Boldrini sempre attenta ai diritti, soprattutto i suoi, vista la velocità con cui è stata paracadutata nel solito collegio sicuro, urlando che “una donna è una donna solo se piace a lei e a loro”, e che “il maschilismo nel piddi che ha eletto quattro gatte non esiste.

Cacciari, va beh, si contraddice da solo, tanto è un filosofo un pochino bollito, ma forse dopo quaranta puntate dalla Gruber, ormai maschera di cera di se stessa, riusciremo a capire cosa vuole e dove vuole andare. Il TG3 nella sua totalità ormai è una corsia ospedaliera di depressi sotto litio che ha smesso di incensare i geni istantanei come Saviano, Murgia, Augias, Montanari e tutto il carro di Tespi, ascolti e umore sono sotto le scarpe, ma la colpa è sempre di Meloni perchè semplicemente esiste, e non assomiglia per niente alla Cirinnà trombata eccellente (quando si dice il destino cinico e baro), ma nella sua bella tenuta potrà trovare altri argomenti per farsi riscaldare dal “sol dell’avvenir”.

I talkisti trotzkisti annaspano, nel pantano del tutti contro tutti, con la giugulare gonfia e gli argomenti sgonfi, annoiati dalle contestazioni di quelli che hanno finalmente vinto,e non riescono a farsene una ragione, perché i voti si pesano e non si contano, ma quello lo diceva Cuccia.

E poi c’è Ezio Mauro, la vera tristezza di questo paese piccolo e giornalaio, che con lo sguardo austero ci racconta la sua versione del fascismo, e delle paure del post-fascismo, dell’arci-fascismo, del super-fascismo, alla faccia del povero De Felice, con la noia assoluta da televisione sovietica.

Dunque tra calunnie e invidie il Governo ha mosso i suoi primi passi, superando l’aggressione cinica, violenta, personale, e guarda avanti, attendendo nuovi adepti che già hanno fatto avere ai nuovi Capi regali e dichiarazioni di asservimento culturale, come se non conoscessimo la capacità tutta italiana, e dove siamo maestri: del salto della quaglia.

E’ solo l’inizio, è una nuova stagione di nuove e antiche piaggerie, mentre i sondaggi incalzano e gli invidiosi credetemi, sono già pronti ad un qualsiasi piano b, aspettate solo qualche tempo e li vedrete belli vispi sul palco del Presidente che: ”In fondo non è così male”.

(quanto mi piace questo  bel paese)

Iscriviti alla newsletter
Tags:
cacciarimeloniquartapelleschlein





in evidenza
Affari in rete/ Emiliano, Decaro, Laforgia e Leccese nella copertina dei Beatles "Let it be"

Guarda le foto

Affari in rete/ Emiliano, Decaro, Laforgia e Leccese nella copertina dei Beatles "Let it be"


in vetrina
Fuorisalone, la guida di Affari agli eventi della Milano Design Week 2024

Fuorisalone, la guida di Affari agli eventi della Milano Design Week 2024


motori
Lexus alla Milano Design Week 2024: il futuro del design automobilistico

Lexus alla Milano Design Week 2024: il futuro del design automobilistico

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.