Politica
Governo, sbagliato il paragone con Monti. Ecco chi è davvero Cottarelli

Perotti (Bocconi) l'uomo chiave
Se fosse un ispettore, invece di uno stimato dirigente del Fondo Monetario Internazionale, si chiamerebbe Callaghan. Se fosse un film il titolo sarebbe “Coraggio debito, fatti ammazzare”. Se fosse un freak (“persona eccentrica e stravagante”) lo chiamerebbero “Carl mani di forbice”. Il suo nome vero è oggi sulla bocca di tutti, di una in particolare: il Presidente Mattarella, che gli ha affidato l’incarico in assoluto più temerario: formare un Governo nel paese più ingovernabile del mondo senza uno straccio di maggioranza. Coraggio, Carlo, ammazzalo ‘sto debito, glielo scrissi anche nell'ultimo scambio epistolare, quasi fosse un augurio per un prossimo governo e per rimettere ordine al caos che si è intanto creato.
Non più tardi di un mese fa fa ho avuto l’onore e il piacere di intervistare il professor Cottarelli. Uomo che ha molte idee e tutte molto chiare. Ecco la sintesi: 1) Dobbiamo Ridurre l’enorme debito pubblico (132% del PIL) che impiomba il paese; 2) Debito significa interessi da pagare in moneta sonante ogni mese. Soldi, risorse, che invece di sostenere il welfare (sanità, servizi sociali, cassa integrazione, pensioni, scuola e investimenti in infrastrutture) va a chi i soldi li ha già (e molti!) e ce li ha imprestati. La ricetta è semplice e spiccia come i metodi di Clint Eastwood (questo è il soprannome che ho dato al nostro Presidente del Consiglio) quando nelle vesti del poliziotto determinato estrae la pistola: tagliare le spese improduttive, tagliare i costi delle caste (tutte), tagliare gli investimenti insensati. E nel contempo far crescere la produzione e la produttività del sistema paese. Gli italiani devono riappropriarsi del proprio destino perché anche se il debito è per 2/3 in mano di risparmiatori e istituzioni finanziarie tricolori, quell'1/3 pesa ancora come un macigno, è ancora oggi il pretesto per un ricatto ogni qualvolta la politica italiana esce dai binari del volere dei mercati o come li chiamano "poteri forti".
Il debito pubblico non è un tema solo delle élite e di accademici, è un problema comune che drena risorse, una sanguisuga che toglie energie e sangue al nostro paese se non ricondotto a una dimensione facile da addomesticare.
Ce la farà il mitico Professore? Incociate le dita, accendete i ceri al vostro santo preferito, se fallisce lui chi potrà sterilizzare l’aumento dell’Iva che pencola sopra le nostre teste?
Molti lo paragonano a Monti e al metodo Monti. Errore da matita rossa. In proposito Cottarelli nella nostra intervista era stato chiarissimo: quando si è costretti a fare le cose in emergenza gli errori sono inevitabili. Ma la nostra situazione attuale, crisi istituzionale a parte, non è una situazione d’emergenza. Secondo Cottarelli i conti dello Stato sono in ordine e la ripresa in atto. Quindi si tratterebbe di fare ordine, finalmente, magari chiedendo aiuto a persone che vivono di pane e numeri come il Professor Perotti, stimato docente alla Bocconi, dottorato di ricerca in economia e laureatosi nel settembre 1987 con una tesi su "teoria dei giochi e debito pubblico". Un antesignano in materia. Forse pecco di malizia, ma si sa che a pensare male spesso ci si acchiappa, e il Professor Perotti recentemente intervistato dall’Annunziata nel programma "mezz'ora in più" ha affermato (casualmente seduto accanto al compagno di banco Cottarelli) che "la cancellazione del debito detenuto dalla Bce non è del tutto campata per aria, il debito pubblico posseduto dalla Banca Centrale è una partita di giro. La proposta non è insensata il problema è politico. Una proposta che era sta proprio la Lega a lanciare qualche giorno fa. Un fatto, ammesso e non concesso, che potrebbe piacere persino al più severo dei populisti.
Probabile e non assurdo che Perotti entri a rafforzare la squadra di governo.
Ma Cottarelli non è di ghiaccio, ha anche un cuore che batte, per l'Italia, per gli onesti cittadini italiani e per gli ultimi, lo ha dimostrato non risparmiando critiche per le gestioni europee sia sulla crisi greca e sia su quella italiana del 2011, non risparmiando la gestione interna definendo il bail un principio giusto ma totalmente sbagliato nei tempi e nei modi. Una confusione legislativa, eccesso di burocrazia che mette in difficoltà chi presta (banche) costringendo a eccessi di prudenza, e verso chi necessita di denaro (cittadini e imprese) costretti a ridurre l'attività. Sono tutti argomenti su cui anche i più animati "populisti" avranno difficoltà a criticare o remare contro.
"Utilizziamo questo momento magico per irrobustire la nostra casa, se andrà bene o male dipenderà solo da noi" mi ha detto accalorato.
Non perdiamo questa ennesima occasione, aggiungo io, lasciamolo lavorare.
Intanto mi sembra già di sentire la sua voce: Coraggio debito, fatti tagliare.
@paninoelistino