M5S, Grillo fa un passo di lato? Bene, meglio. Target 30%

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


L'annuncio di Beppe Grillo ('Faccio un passo di lato per riprendermi la mia libertà') fa bene al Movimento 5 Stelle. Ne è convinto il sondaggista ed esperto di flussi elettorali Alessandro Amadori. Che, intervistato da Affaritaliani.it, spiega: "Già anni fa sostenevo che il M5S avrebbe avuto maggiori potenzialità rispetto al brand di Grillo. Che è stato l'artefice del suo successo ma ora ne è anche il limite. Grillo capisce il rischio di essere un tappo alla crescita dei 5 Stelle, una sorta di figura ingombrante che ne tarpa le ali e non lo fa decollare. Quindi la strategia corretta è quella di fare, come dice lui, un passo di lato per consentire al movimento stesso di esprimere al meglio il suo potenziale".

Chi è il vero leader del M5S tra i parlamentari? "Il numero uno è Luigi Di Maio dal punto di vista demoscopico, anche se forse è presto per parlare di un vero leader visto che i 5 Stelle sono un movimento proteiforme, si espande e si contrae, lancia un personaggio che poi però può tornare nell'ombra. Comunque la figura che meglio si è consolidata è certamente quella di Di Maio, seguito da Di Battista. In terza battuta, ma molto distanti, tutti gli altri come Fico, Ruocco eccettera"

Attualmente il M5S oscilla tra il 27 e il 28% e "la vicenda di Quarto ha aumentato le oscillazini nei sondaggi, anche se - spiega Amadori - ritengo che il tutto possa rientrare presto, anche se il movimento indubbiamente ha sofferto. Però non è stata lesionata in profondità la struttura dei 5 Stelle che hanno fatto quello che dovevano fare, cioè espellera la sindaca chiacchierata. Sono tornati così ad essere un movimento talebano. Le potenzialità massime del M5S sono intorno al 30%, più o meno la stessa percentuale del Partito Democratico e del Centrodestra unito. Il 30% in Italia, anche ai tempi della Dc e del Pci, è stato sempre una soglia psicologica difficile da superare".