Grillo, Passera e la banda del buco
Di Angelo Maria Perrino
Son contento che l'amico Beppe Grillo mi sia venuto dietro sull'ipotesi Corrado Passera premier. E' l'ipotesi più seria che vi sia oggi sul tavolo della politica. Il perché l'ho spiegato nell'articolo che ho scritto lunedì scorso, a caldo, nel pieno dello spoglio elettorale, quando si è delineato lo stallo tra le forze politiche e si è percepita con chiarezza l'impossibilità numerica di formare un nuovo governo, se non attraverso la sinergia Pd-Pdl in un governissimo di larga coalizione. La maggioranza strana, insomma. Un bis di Monti, senza Monti. Anzi guidato da un montino, Passera appunto.
Devo ringraziare i colleghi di 'Mattino 5' e di 'Radio anch'io' che mi hanno preso in parola invitandomi a spiegare la mia proposta e dibattendola lungamente. La mia idea è stata invece ignorata dai giornaloni del Palazzo ("salme che parlano di tombe", secondo l'amico Beppe) che riempiono paginate di aria fritta e si sono innamorati di ipotesi impossibili, come l'appoggio di Cinquestelle al monocolore Pd di Pierluigi Bersani.
A volte, leggendo questi opinionisti e direttori dei giornaloni, che al mattino strologano sulle loro improbabili diagnosi e terapie attraverso le loro prime pagine e a sera si trasferiscono in queste fabbriche di parole in libertà che son diventati i talk show, mi domando: ma dove vivono? E perché vengono pure pagati per scrivere le loro fandonie? Non ne hanno imbroccata una (a partire dal successo di Beppe Grillo). Cos'è la loro, disinformazione? Mancanza di cultura politica? Mancanza di cultura tout court? Certo non conoscono l'epistemologo Wittgeinstein quando stigmatizzando le strong opinion sparate a casaccio raccomandò: "Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere".
La politica non è il calcio e Montecitorio non è il bar sport. Passera non è Balotelli e Monti non è né Pazzini, né Cassano. Prima di tacere rottamandosi e lasciando spazio a commentatori più giovani e meno embedded ai tran tran del Palazzo, i colleghi politologi, quelli che tutti i giorni fanno il loro inutile Punto e il Retroscena, che ormai si confondono con l'arredo urbano di piazza Montecitorio e producono panna più montata di quella del mitico bar Gemelli, di fronte alla Camera scrivano di Passera, visto che l'ha detto Grillo e non possono ignorarlo. Sennò prendono il buco, che peraltro non gli deve sembrare così grave, visto che sono proprio la banda del buco.