"Grillo vuole Conte leader del M5S. Dibba perderà e il governo non cade"
Intervista al senatore ex 5 Stelle Gianluigi Paragone
Come finisce la sfida nel Movimento 5 Stellle?
"Vince Grillo che è il padrone del movimento, diventato ormai un partito di sistema. L'album dei ricordi non interessa più a nessuno".
Il M5S ha perso 6mila attivisti in soli 4 mesi e sono stati chiusi 76 gruppi, come se lo spiega?
"E' da tempo che la piattaforma sta perdendo consensi, è finita la simpatia per l'attivismo così come la spinta popolare. D'altronde perché oggi qualcuno dovrebbe votare M5S? Alessandro (Di Battista, ndr) sta tentando di riportare il movimento alle sue battaglie originarie e viene bastonato. Grillo gli ha ricordato che il M5S è suo e fa quello che vuole".
Qual è l'obiettivo di Grillo?
"Far diventare il M5S zerbino del sistema, siamo lì".
Di Maio e Casaleggio con chi stanno?
"Non ne ho idea e non me ne frega niente".
Di Battista la aiuterà a fondare il suo nuovo movimento?
"No, Alessandro è impegnato a cercare di risanare il M5S mentro io sto pensando a dare risposte agli italiani".
Quando nascerà e come si chiamerà il suo nuovo movimento?
"Nascerà a tempo debito e il nome non lo svelo certo oggi".
Quanto sta accadendo nel M5S metterà a rischio il governo o andrà avanti fino al 2023?
"E' più facile che il governo regga piuttosto che cada per un motivo molto semplice. Se si va sui mercati a chiedere soldi per fare le riforme poi sarebbe quanto meno strampalato far cadere il governo. E anche al Capo dello Stato verrebbe da ridere. Un'ipotesi assurda".
Conte sarà il leader del M5S?
"Di fatto sì, lo è già. Grillo vuole Conte leader perché così si ritrova una persona che non ha storie pregresse di campagne antisistema come hanno tutti gli esponenti del M5S, basta guardare le loro pagine Facebook. Conte è l'unico che non ha un passato antisistema e Grillo lo vuole leader per compiere il suo progetto che è quello di fare del M5S il paggetto e il damigello dell'Europa e del Pd".
Conte al Quirinale nel 2022?
"La partita per il Quirinale non inizia mai con così ampio anticipo, al momento siamo solo a livello di dialettiche giornalistiche".
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