I proto-leghisti rottamano Bossi e Maroni
Far "risorgere" un movimento "screditato dagli scandali" e diventato "schiavo di Roma", rimettendo al centro gli ideali "indipendentisti". E' quanto propongono i 'comitati confederati', che, in una conferenza stampa oggi a Milano, hanno presentato il "decalogo" per arrivare a un "rinnovamento della Lega Nord". Si tratta di un'iniziativa proto-leghista di cui, con una curiosa commistione lessicale con il vocabolario del Movimento 5 stelle, si faranno "portavoce" quattro donne (auto-definitesi nei giorni scorsi le 'rottamatrici' del Carroccio) e un uomo, che non hanno incarichi di rilievo nel partito. E nessuna intenzione di schierarsi nella contesa pre-congressuale: appoggeranno chiunque condividera' il loro manifesto, hanno garantito. "Vogliamo influenzare la Lega, ma non siamo la Lega", hanno chiarito. "E' un movimento prevalentemente al femminile", ha poi spiegato la 'portavoce confederale' Elena Bianchini Braglia, ex militante leghista, storica e scrittrice modenese (che aveva fatto discutere in passato con il libro 'Le radici della vergogna' nel quale presentava il Risorgimento come un "atto violento, uno stupro" che ha dato vita "con la forza" all'unita' d'Italia). "Noi non rottamiamo per distruggere, ma in un'ottica di rinnovamento. Vogliamo che la Lega risorga, dopo gli scandali e il declino che hanno fatto perdere credibilita'".
A chi le chiedeva come e a chi fosse nata l'idea di un movimento del genere, Braglia si e' limitata a rispondere: "E' un movimento nato dal basso che si rivolge ai militanti". Mentre e' stata esplicita e dura nella critica alla dirigenza leghista. "I dirigenti non sempre hanno fatto il bene della Lega, anzi l'hanno rovinata", ha affermato. "Maroni ha salvato la Lega dopo gli scandali, ma le sue scope non sono riuscite a pulire bene: la situazione e' cosi' compromessa che ci vorrebbe uno strappo". "L'Italia ha bisogno della Lega - ha poi sostenuto Braglia -, se la Lega fosse forte avrebbe uno spazio immenso. La vogliamo forte, propositiva e colta come poteva essere negli anni Novanta, potrebbe colmare un vuoto". Secondo Braglia, il "declino" del Carroccio e' "iniziato prima degli scandali, ai tempi in cui la Lega era al governo".
E' un partito che, dopo gli anni Novanta, ha sostenuto, "si e' romanizzato" con i leghisti stessi che hanno "cominciato a stare troppo bene a Roma". "Nella battaglia ventennale tra la Lega e Roma, ha vinto Roma". "Il nostro comitato non e' un partito e non e' la Lega: e' un comitato nato in buona parte all'interno del mondo della Lega, ma che si rivolge a tutti coloro abbiano uno spirito leghista che, in gran parte riteniano si sia perso", ha spiegato, dal canto suo, Mirko Ballotta, portavoce dell'Emilia. "Non e' un movimento delle donne padane ma un movimento in gran parte femminile, nato dalla sensibilita' femminile", ha aggiunto l'unico uomo della comitiva. Gli altri 'portavoce' sono Susanna Ceccardi, consigliere comunale della Lega a Cascina (Pisa), per la Toscana; Laura Guzzon, assessore alla Cultura del Comune di San Gillio, in provincia di Torino, per il Piemonte; Maria Vittoria Sala, per la Lombardia Occidentale; e Nicoletta Spelgatti, avvocato e portavoce della Valle d'Aosta. Tra i dieci punti proposti, il limite di due mandati per gli eletti e l'incompatibilita' tra la carica di segretario federale con qualsiasi ruolo elettivo nelle istituzioni italiane, una rappresentanza con pari dignita' di tutte le nazioni (le regioni, nel lessico leghista), l'azzeramento e la verifica della militanza, la presentazione di un progetto politico credibile e l'avvio di un processo di moralizzazione interna del movimento