Ignazio La Russa ad Affaritaliani.it: daremo una casa al popolo della destra
Di Tommaso Cinquemani

Onorevole La Russa, qual è il bilancio di questa prima fase di Officina Italia, il workshop che avete lanciato per rifondare il Centrodestra italiano?
"E' un bilancio estremamente positivo. Prima di tutto abbiamo raccolto in un comitato scientifico e politico tutti i vari contributi e abbiamo redatto un documento programmatico. Allo stesso tempo stiamo creando una base di persone capace di far fare un salto evolutivo a Fratelli d'Italia per arrivare a rappresentare un Centrodestra nazionale".
State rifondando Alleanza Nazionale?
"Assolutamente no. Nel momento in cui il Pdl cessa come progetto e ritorna indietro a Fi noi non vogliamo ritornare ad Alleanza Nazionale, ma vogliamo fare un salto in avanti e dare quello che manca da troppo tempo: orgoglio agli elettori di centrodestra italiani che vogliono votare un partito alternativo alla sinistra".
Avete già pensato a delle alleanze possibili?
"Fra poco inizieremo i colloqui con i partiti non rappresentati in parlamento e dopo con quelli rappresentati, anche se con Berlusconi abbiamo già avuto un incontro in cui gli abbiamo spiegato i punti per una futura alleanza".
Qual è il primo punto?
"Vogliamo che ci siano le primarie per eleggere il leader della coalizione".
Chi sarà il vostro candidato?
"Sicuramente Giorgia Meloni si candiderà. Ma non voglio dire che sarà lei la sola. Chi avrà più consensi vincerà".
Quali sono gli altri punti condivisi con il Cavaliere?
"Un no secco all'alleanza con la sinistra e ad un sostegno ad un governo tecnico. Quello che noi lamentiamo è che questo centrodestra pidiellino non sa stare all'opposizione: ha bisogno per forza di stare nei posti chiave di potere. Meglio una sana opposizione che una ammucchiata".
Questo governo di larghe intese è una 'ammucchiata'?
"Sì, lo è sicuramente. Non c'è una cosa che Pd, Pdl e Sc hanno in comune e non c'è neppure un progetto. Litigano su qualunque cosa".
Lei è stato per anni all'interno del Pdl ed è anche un uomo vicino a Berlusconi. Vista la frattura all'interno del partito, cosa potrebbe accadere? Berlusconi è un elemento di cambiamento o di intralcio?
"Il Pdl non c'è più, è fallito nel momento in cui Fini ha rotto. Berlusconi è Forza Italia e le anime del partito sono divise. Senza il Cavaliere non hanno un punto di riferimento preciso. La vera novità è che Berlusconi non ha più la golden share sul governo".
In che senso?
"Mentre prima poteva decidere la morte o la vita del governo, ora con la posizione di Alfano, Lupi e Quagliariello non lo può più fare. Da un alto è privo dello strumento per incidere nell'esecutivo, dall'altro senza Berlusconi il Pdl oggi andrebbe alla deriva. Siamo in una situazione di stallo. Quello che manca al Pdl è un orizzonte che vada oltre la vita politica degli attuali dirigenti".
Che cosa pensa del Partito Popolare che sta nascendo al centro?
"Questo progetto era nato attorno a Monti con il massimo di auspici e di appoggi dei grandi media. Il Professore ha poi fallito. Questo partito che Alfano e gli altri immagino va ad occupare un spazio inferiore al 10% che era riuscito ad occupare Monti nel massimo del suo fulgore".
E voi a quanto puntate?
"Ad essere il partito di maggioranza".
@Tommaso5mani