Il leader Pd e l'accordo sull'Italicum. "E' costituzionale, non temo imboscate"
All'indomani dell'accordo stretto con Silvio Berlusconi sul testo definitivo della legge elettorale, Matteo Renzi difende la sua "creatura". "Il tema dell'incostituzionalità non riguarda le preferenze. Con il Porcellum c'erano trenta nomi e votando il simbolo si votava il pacchetto intero. Stavolta i collegi sono molto più piccoli e il nome di tutti i candidati compare sulla scheda", rivendica il segretario democratico alla "Telefonata" di Maurizio Belpietro su Canale 5. "Chi ne parla vuole il ritorno alla Terza Repubblica con un proporzionale puro", ha aggiunto Renzi.
Quanto alla capacità di tenuta dell'intesa nel corso del difficile percorso parlamentare, il leader democratico ostenta ottimismo: "Sono anni che i politici parlano e non scrivono, non riescono a realizzare le cose. A poco più di un mese dalle primarie si è fatto un accordo vero sulle riforme e adesso queste riforme sono alla prova dell'aula ma io non sono preoccupato". Il primo ostacolo è stato sventato stamani, con l'approvazione da parte della Commissione Affari Costituzionali, tra gli schiamazzi e le proteste del M5S, del testo base presentato dal relatore nei giorni scorsi. La riforma sarà in Aula oggi alle 13.00.