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Il vaccino obbligatorio spacca il Cdx. No della Lega, ma FI apre. Di' la tua

 

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Due linee diametralmente opposte. La Lega si schiera senza se e senza ma contro l'ipotesi di obbligo vaccinale, mentre Forza Italia prende in seria considerazione questa ipotesi. E così il Centrodestra di governo, che dovrebbe arrivare presto alla federazione e forse addirittura al partito unico, si spacca in modo clamoroso proprio su uno dei principali temi dell'azione dell'esecutivo guidato da Mario Draghi.

SALVINI: NO ALL'OBBLIGO - "Spero proprio di no. Gli italiani stanno rispondendo. Nessun Paese europeo ha l'obbligo vaccinale quindi non si capisce perche' lo debba avere l'Italia". Cosi' il leader della Lega Matteo Salvini, a margine di un appuntamento elettorale a Rimini, commenta il dibattito in corso sulla necessita' o meno di obbligare tutti i cittadini a vaccinarsi contro il Covid. "Gli italiani stanno rispondendo - ha aggiunto - ma quando sento parlare di inseguire anche i bambini e i ragazzini, non da senatore ma da padre, dico attenzione. Io ho 48 anni mi sono vaccinato per scelta non per costrizione ma bimbi di 12, 13, 14 anni vanno tutelati e protetti".

FORZA ITALIA: OBBLIGO NON E' ERESIA, VALUTIAMO I DATI - "Saranno decisivi i dati dei prossimi quindi giorni" per fare un bilancio e prendere decisioni come l'obbligo vaccinale, pero' "l'utilizzo del Green pass puo' essere esteso". Cosi' la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini in un'intervista al Corriere della Sera apre ai vaccini obbligatori: "Non e' un'eresia". D'accordo con il ministro Brunetta, anche per Gelmini il vaccino sarebbe "indispensabile" per chi fa front office nella Pubblica amministrazione. "Del resto - spiega - l'obbligo vaccinale non e' un'eresia: esiste gia' per alcune malattie. Una decisione del genere pero' spetta al Parlamento. La mia opinione e' che occorre attendere i dati". Ovvero, per la ministra, se non si dovesse raggiungere "la copertura dell'80% della popolazione non vedrei alternative". La ministra ritiene che "se facciamo un ultimo sforzo con la vaccinazione, possiamo guardare con cauto ottimismo all'autunno". La scuola, ne e' certa Gelmini, "partira' in presenza e restera' in presenza". E l'eventuale richiesta di Green pass a tutti gli studenti fino ai 18 anni "puo' esistere solo nel contesto di un obbligo generale esteso a tutti. Il dato del 60% dei ragazzi fra 16 e 19 anni con gia' almeno una dose - sottolinea - e' incoraggiante". Infine, alle preoccupazioni del presidente di Confindustria Carlo Bonomi che recentemente ha dichiarato di vedere nelle norme anti-fuga per le aziende allo studio del governo un attacco alle imprese, Gelmini replica: "Con il centrodestra al governo non ci sono rischi di norme anti-imprese".

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