Re Giorgio ipotizza le dimissioni. Così stoppa Renzi e blinda Letta
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Ottenere conferme ufficiali è ovviamente impossibile. Data la delicatezza della questione. Ma - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - a bloccare l'ipotesi di un Letta-bis e a spingere fortemente per un mini-rimpasto o rimpastino, come lo chiamano nei corridoi di Montecitorio, sarebbe stato il presidente della Repubblica in persona. Ambienti vicini al Capo dello Stato avrebbe fatto capire nei giorni scorsi sia al premier sia al segretario del Pd che il Quirinale non gradisce un nuovo esecutivo e, quindi, la strada da percorrere è quella di un piccolo aggiustamento della compagine governativa e senza chiamarla "verifica" ma soltanto "messa a punto" del programma, con le priorità per il 2014.
Per fermare le fibrillazioni all'interno del Pd, il "movimentismo" di Matteo Renzi e gli scambi di accuse tra i partiti della maggioranza - quindi come strumento di pressione - il Colle avrebbe ricordato quanto detto nel messaggio di fine, ovvero quel passaggio sul fatto che non sarebbe rimasto un minuto di più del necessario. Traduzione dal diplomatico-politichese: Napolitano sarebbe stato pronto perfino a valutare l'ipotesi dimissioni qualora Renzi avesse chiesto troppi cambiamenti al governo e nel caso in cui Letta, spinto magari da Alfano, avesse pensato a un bis, con un nuovo passaggio in Parlamento.
E così 'Re Giorgio' ha blindato il governo, soprattutto all'indomani del suo viaggio in Europa. Le parole d'ordine sono credibilità internazionale e continuità. E perciò si fa avanti l'ipotesi che nel rimpastino venga nominato soltanto il ministro dell'Agricoltura (al posto di Nunzia De Girolamo) con al massimo la promozione di Graziano Delrio a un dicastero di maggiore prestigio. Nulla di più. E soprattutto nessun terremoto al ministero dell'Economia. Nonostante i siluri dei renziani, Fabrizio Saccomanni, elemento di garanzia per i partner europei e per la Commissione, non si tocca. Anche perché l'obiettivo di Letta (e dello stesso Napolitano) sarebbe quello di chiedere e sperare di ottenere l'uscita delle spese per investimenti dal patto di stabilità Ue. E per arrivare a questo importante risultato servono continuità e pacatezza. Insomma, avanti con Letta. 'Re Giorgio' vuole così...