Corrado Passera ad Affaritaliani.it: "Sono io il nuovo Berlusconi"
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Lei punta a essere il "nuovo Berlusconi"? In altre parole, intende raccogliere l'eredità dell'ex Cavaliere e prendere i voti che finora sono andati a Forza Italia?
"Italia Unica è in grado di parlare all'elettorato liberale e popolare con quella voce che per troppi anni è mancata. Berlusconi ebbe un'intuizione, vent'anni fa e la propose con energia. Purtroppo per lui e soprattutto per l'Italia, quel progetto non ha avuto successo e anzi ha visto gli elettori del centrodestra smarriti e delusi. Noi siamo l'alternativa al Partito del Pensiero Unico di Renzi perché abbiamo idee, entusiasmo e persone che ci mettono la faccia. Continuare a coprire le malefatte renziane non è rispettoso del grande elettorato che ha creduto e ancora crede nella rivoluzione liberale".
Pensa che sia possibile unire il Centrodestra mettendo insieme Ncd, Fratelli d'Italia e Lega o è un'impresa impossile?
"Credo che innanzitutto debbano unirsi i programmi e le idee. Noi le abbiamo messe in campo da mesi e sono a disposizione di tutti. Si possono a trovare sul sito di Italia Unica dove è in corso una consultazione pubblica attraverso media civici e nel mio libro "Io siamo". Chiaramente ci aspettiamo che le persone di buona volontà che oggi vivono con disagio la finta opposizione di Forza Italia, il collaborazionismo di Ncd, Udc e Scelta Civica e l'intransigenza al nuovo di Lega e Fratelli d'Italia si uniscano a noi. Mi spiace per i partiti esistenti, ma hanno già mostrato i loro limiti. Quei gruppi dirigenti devono fare i conti con il giudizio degli elettori e non credo riescano a superare i rancori che li dividono.
Italia Unica si presenterà alle prossime elezioni regionali e comunali?
"Il nostro percorso è stato scandito, a differenza di altri, da date certe, tutte rispettate. Il programma a febbraio, le trenta tappe del giro d'Italia, il cantiere a giugno, il libro "Io Siamo" e le nuove tappe per ascoltare il Paese, l'apertura delle Porte territoriali (saranno almeno cento entro ottobre) e, entro l'autunno, il passaggio del movimento a forma partito. Chiaro che in primavera non potremo (e non vorremo) tirarci indietro da quello che è il sale della democrazia: il voto dei cittadini. Formule, persone e programmi sono in via di definizione e sono certo che questo modo aperto e trasparente di dimostrare la nostra "unicità" piacerà ai cittadini".