Un paese di analfabeti funzionali, un futuro preoccupante - Affaritaliani.it

Politica

Un paese di analfabeti funzionali, un futuro preoccupante

Di Fabrizio Fratus, sociologo

I livelli di analfabetismo funzionali sono diversi, variano dalla condizione di partenza e dal tipo di vita condotta a livello culturale



Con l’arrivo dei cellulari prima e degli smartphone poi la situazione è degenerata in modo assoluto e le capacità dell’intelletto sono assolutamente diminuite: memoria, velocità di ragionamento, cultura (ben differente dall’informazione), capacitò organizzative… il cervello si è plasmato su immagini veloci predefinite dove i contenuti culturali sono di facile comprensione. Lo si può vedere in ogni settore: prendiamo la cucina, cioè la capacità di preparare da mangiare. Il paese Italia ha una grande tradizione e in tv certo non mancano le trasmissioni televisive dove si parla di cucina. Ma sappiamo che oggi la maggioranza delle persone sotto i 40 anni cucina, mangia piatti precotti, surgelati o consegnati dai delivery. La cucina è cultura, pensiero ed elaborazione e quindi complessità. Viviamo in un mondo dove la complessità viene abbandonata per la semplicità e la standardizzazione del tutto.

Quindi una capacità di analisi ridotta che sfugge dalla complessità. Tra i dati impressionanti delle analisi svolte nel nostro paese si evidenzia che una persona su 5 abbia come unico strumento di informazione e di conoscenza della realtà la televisione. Non legge libri, non legge giornali, non ascolta musica, non va al cinema, non conosce il teatro e conduce una vita sociale ripetitiva senza stimoli di tipo cognitivo escludendosi dalla vita sociale e dalla società, vivendo il proprio microcosmo come realtà unica e reale e sviluppando stili di vita dettati dall’unica fonte da cui apprendono nuove informazioni: la televisione.

Questi fattori conducono a una standardizzazione della comprensione di ogni realtà che ci circonda conducendo, col passare degli anni, a limitare le possibilità di comprensione di quanto ci circonda e semplificando la vita secondo la nostra visione soggettiva, diventando così solo l’esperienza personale a “filtrare” quanto accade attorno e limitando la comprensione. Ecco spiegato come il pensiero unico basato sulla semplicità e sulla banalità è divenuto dominante e come realtà oggettive siano abbandonate per verità senza nessun riscontro oggettivo.