L'Italicum cambia volto. Soglie al 40 e al 3%
La legge elettorale cambia volto. Anna Finocchiaro, relatrice del ddl sull'Italicum, ha depositato al Senato due emendamenti decisivi che recepiscono le linee guida indicate dal premier Matteo Renzi: il primo sul premio di maggioranza alla lista (e non più alla coalizione) che supera il 40% - e non più il 37% - dei voti. Il secondo sulle soglie di sbarramento abbassate dall'8% al 3%.
Non passa, invecem in commissione Affari Costituzionali del Senato la clausola di salvaguardia contenuta nell'ordine del giorno presentato dal leghista Roberto Calderoli alla legge elettorale: il documento è stato riformulato dalla relatrice Anna Finocchiaro (Pd), stralciando tutte le parti che facevano riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il Porcellum ed è stato approvato col voto di tutti, Calderoli compreso, tranne M5s e Sel.
La clausola di salvaguardia nell'odg originario rappresentava una norma che mettesse a sistema la normativa elettorale vigente, ovvero il Consultellum. Siccome però il governo, così come la Consulta, come ha spiegato il sottosegretario alle riforme Luciano Pizzetti, ritiene quella legge "autoapplicativa" ("se si vuole si può votare con il Consultellum", ha chiarito), la clausola Calderoli è stata stralciata.
Da parte sua il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi esclude la possibilità di voto anticipato. In merito all'introduzione di una clausola di salvaguardia per la legge elettorale, come aveva proposto alcuni giorni fa il premier Matteo Renzi, ha risposto: "Può essere ragionevole introdurre una data certa ma a mio avviso non ha molta utilità politica perché torneremo a votare nel 2018 con una nuova legge elettorale e anche con le riforme costituzionali già sottoposte a referendum". Se la legislatura dovesse finire prima, si voterà con il Consultellum? "Non è detto. In commissione si è parlato anche della possibilità del Mattarellum - ha chiarito - ma tanto non ci sarà un voto anticipato" ha detto sicura.