L'appello degli ex-Sel a Renzi: crei una comunità di sinistra
"Un partito senza ossigeno, senza prospettiva, virtuale, dove gli iscritti sono chiamati solo a ratificare le decisioni". Cosi' Claudio Fava, ex Sel, descrive il partito guidato da Nichi Vendola ai microfoni di Radio Citta' Futura. "Il partito - ha aggiunto Fava - e' stato privatizzato. Le decisioni vengono prese da un partitino parallelo".
Per il futuro Fava lancia una grande comunita' di sinistra: "La sfida non e' andare verso il Partito Democratico, recinto che a Renzi puo' perfino andare stretto, ma creare una grande comunita' di sinistra. Renzi deve far questo uscendo, in senso metaforico, dal Pd. Dichiarandosi pronto anche a superare il nome di Partito Democratico, ragionando su un campo largo che accolga i democratici del nostro paese. Non ho certo intenzione di fondare un nuovo partito. Come avverrebbe in Gran Bretagna o in Francia, cercherei di portare la mia cultura politica dentro un grande partito", ha concluso Fava.
Venerdì Fava aveva dichiarato: "Personalmente non ho ruoli da chiedere e non vado nel Pd, ma ho una coerenza rispetto alla mia storia politica. E una speranza: che si creino le condizioni per una sinistra piu' generosa, ne' identitaria ne' minoritaria. Lavorero', lavoreremo a questo progetto, nel luoghi in cui sara' possibile farlo e in cui le opinioni diverse non vengano messe ai margini con fastidio". Lo scrive Claudio Fava, deputato dimissionario da Sel, in una lettera di risposta a Fabio Mussi che, ieri, aveva chiesto ai fuoriusciti di Sel "una pausa di riflessione".