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Politica



“Che coglione”. Con queste parole un traduttore del Parlamento europeo ha commentato l'intervento in diretta dell'eurodeputato della Lega Angelo Ciocca. Una esternazione che se fosse rimasta nel cubicolo della sua postazione sarebbe passata inosservata, ma che invece ha fatto il giro del mondo visto che il dipendente del Parlamento Ue aveva dimenticato di silenziare il proprio microfono. E così quella frase è stata ascoltata da tutti quelli che stavano guardando la diretta della seduta del Parlamento a Bruxelles.

L'eurodeputato, contattato da Affaritaliani.it, non la prende sul personale. “Il traduttore ha sbagliato due volte: ha dimostrato di non saper fare il proprio mestiere, dimenticando il microfono acceso, e di non essere imparziale, dando un giudizio a priori sulla mia persona, senza neppure stare a sentire quello che avevo da dire”.

Secondo Ciocca, probabilmente, a scatenare il commento “è stata la mascherina che all'inizio del video portavo in volto. Ma forse il traduttore non sa che non ero da solo a casa, ma nell'azienda di un imprenditore italiano che stavo incontrando perché in difficoltà a causa del coronavirus”. Argomento, guarda caso, di cui si stava discutendo proprio in aula.





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