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Politica
La quaterna delle nomine statali. M5S e Pd, chi decide sulle poltrone
(fonte Lapresse)

La visita di Claudio Descalzi, amministratore delegato dell'Eni, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, M5S, a Palazzo Chigi per blindare la sua riconferma al vertice del 'Cane a sei zampe' apre formalmente la danza delle nomine pubbliche. Che, secondo molte fonti parlamentari, sarà il vero banco di prova della maggioranza con i pentastellati che accusano Matteo Renzi di mettere quotidianamente a rischio il governo solo per paura di perdere poltrone pesanti nelle controllate statali. Molte delle nomine che vanno in scadenza a breve, infatti, erano state fatte all'epoca in cui a Palazzo Chigi c'era il leader di Italia Viva.

Il tema è delicatissimo e per i partiti di importanza fondamentale. Se per tutti i provvedimenti dell'esecutivo che poi arrivano in Parlamento - dalla giustizia all'economia - ad occuparsene sono deputati, senatori e sottosegretari, per quanto riguarda le nomine pubbliche la cerchia di chi valuta, propone e poi decide è assolutamente ristretta.

Per il Movimento 5 Stelle l'uomo chiave è sicuramente il sottosegretario Fraccaro, come conferma la visita a Palazzo Chigi di Descalzi. Importantissimo anche il ruolo, sempre per i pentastellati, di Stefano Buffagni, vice-ministro dello Sviluppo Economico che analizza e studia quotidianamente i dossier sulle nomine.

Anche nel Partito Democratico il tema del rinnovo dei vertici delle aziende pubbliche è gestito direttamente dal 'top management' del Nazareno. Inutile infatti parlare con deputati e senatori, neppure se membri di Commissioni economiche (Bilancio e Finanze). Il tema delle nomine per i Dem viene seguito in prima persona dal capo-delegazione al governo e ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e dal potentissimo vice-segretario Andrea Orlando.

Troppo delicata la questione (e il pericolo fughe di notizie) - spiegano fonti della maggioranza - per lasciare che siano in troppi a occuparsi di questi dossier. E' del tutto evidente che il 'check' finale viene comunque dato dal reggente Vito Crimi per il M5S e da Nicola Zingaretti per il Pd. Ma si tratta soltanto di un passaggio formale, le vere decisioni per i due principali partiti della maggioranza vengono assunte dalla quaterna Buffagni, Fraccaro, Franceschini, Orlando.

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