Le primarie spaccano il Pdl. E Fdi rilancia la Meloni leader

Primarie sì, primarie no. Il Pdl e il Centrodestra nel suo complesso sono di nuovo alle prese col tormentone della leadership, ora che quella di Silvio Berlusconi è quantomeno appannata. Chi ha le idee chiare è Guido Crosetto, coordinatore di Fratelli d'Italia, che ad Affaritaliani.it si dice assolutamente convinto della necessità di indire le primarie per sancire il futuro leader dell'intera coalizione. L’ex sottosegretario dell’ultimo governo Berlusconi ha individuato anche il candidato giusto in Giorgia Meloni, giovane leader del suo partito. Lo stesso Crosetto, a metà agosto, aveva dato il via libera al ticket Tosi-Meloni, che proprio il sindaco di Verona aveva proposto. Insomma, per Fratelli d’Italia le primarie si devono fare a tutti i costi. Ma anche nel Pdl la questione è tornata di stretta attualità, soprattutto in vista della rinascita di Forza Italia. Si dice che la corrente vicina a Raffaele Fitto, i cosiddetti lealisti (tra cui figurano Mara Carfagna, l'ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma, Deborah Bergamini, Sandro Bondi e Renata Polverini) oltre ad essere a favore del congresso, starebbero pensando alle primarie per ostacolare la corsa di Angelino Alfano che lo stesso Berlusconi ha indicato come suo successore.
Mariastella Gelmini, anche lei tra i lealisti, intervistata da Affaritaliani.it, non si sbilancia sull'opzione primarie anche se di fatto non la esclude: "Noi - premette l'ex ministro dell'Istruzione - abbiamo posto una questione diversa dopo la frattura che si è verificata nel Pdl. Chiediamo cioè l'azzeramento delle cariche e che la palla torni nelle mani di Berlusconi che è il garante del partito. Se così non fosse, crediamo ci debba essere una selezione della classe dirigente fatta in modo democratico attraverso il congresso. La questione delle primarie si porrà eventualmente quando ci saranno le elezioni. Ora non è un tema attuale".
Totalmente contrario alle consultazioni popolari è Altero Matteoli, senatore del Pdl e accreditato tra i mediatori tra le diverse anime del partito. Sempre ad Affritaliani.it spiega che "le primarie si fanno quando i partiti sono incapaci di decidere. Spero di far parte di un partito che non abbia bisogno di ricorrere alle primarie". E frena su Angelino Alfano futuro leader di Forza Italia: "Berlusconi è il capo, non si parla di un altro quando c'è già lui". L’ex Ministro delle Infrastrutture si dice favorevole al congresso: "E’ importante, perché alla fine del confronto congressuale si sancisce l'unità".
Daniele Riosa @DanieleRiosa