Lega, Maroni accelera sulle dimissioni. Duello Tosi-Salvini per la segreteria

Roberto Maroni ha confermato che lunedì presenterà una "proposta" al consiglio federale della Lega nord per rivedere gli assetti della segreteria del movimento. "Gli scenari cambiano in continuazione", ha affermato il leader del Carroccio. "Tutto e' in movimento e valutero', da qui a lunedi', che proposta portare in Consiglio federale". Poi a chi gli chiedeva se intende sostituire i suoi attuali vice con i segretario nazionali (regionali) di Lombardia, Piemonte e Veneto, come sostenuto da alcuni quotidiani, ha risposto: "Non lo escludo, e' una proposta interessante". - "Mi sembra una buona idea, stimo molto Matteo Salvini e Flavio Tosi (segretari nazionali della Lega lombarda e della Liga veneta, ndr.)", ha affermato Maroni, "ci pensero', non lo so, vedremo". Ma e' vero che si tratterebbe di una mossa per avviare una transizione verso la sua successione? "Tutti siamo transitori e provvisori su questo mondo: e' nell'ordine naturale delle cose pensare a chi verra' dopo". "Io sono impegnato in Regione", ha ricordato il governatore lombardo, "mi e' stato chiesto di mantenere anche la segreteria federale e lo faccio: e' molto impegnativo e faticoso". "Ma - ha aggiunto - ovviamente ci sono tante possibilita', gli scenari cambiano in continuazione. Un anno fa, la Lega era sull'orlo di una crisi di nervi, anzi oltre; adesso abbiamo vinto in Regione Lombardia, governiamo le tre Regioni del Nord e abbiamo il progetto di macro-regione". "Ora - ha proseguito si e' fatto un governo che fino a un mese fa non c'era e quindi bisogna adeguarsi al contesto, tenersi aggiornati".
GOVERNO: MARONI, NO A CONVENZIONE CAMBIA NOSTRO ATTEGGIAMENTO - Roberto Maroni si e' detto "molto deluso" dall'ipotesi di un tramonto della Convenzione per le riforme istituzionali, cosi' come era stata prospettata in origine dal premier Enrico Letta. "Dopo due settimane Letta ha gia' cambiato idea: la convenzione non si fa piu', si fa una mini-bicamerale con le commissioni permanenti che non portera' ad alcun risultato - ha affermato il segretario federale della Lega Nord - Se questa decisione sara' confermata, cambiera' anche, fatalmente, l'atteggiamento della Lega rispetto al governo".
Maroni non e' soddisfatto dalla proposta di istituire una commissione di saggi da affiancare al lavori delle commissioni parlamentari che il Consiglio dei ministri potrebbe istituire gia' venerdi'. E' una proposta "della serie 'Vorrei ma non posso'", ha sostenuto. "Letta ha fatto un intervento molto impegnativo" nel suo discorso programmatico in Parlamento, ha ricordato, "dicendo che avrebbe fatto la Convenzione; cioe' una cosa ben precisa che, dopo 18 mesi, avrebbe dovuto produrre una proposta da sottoporre al Parlamento". "Se un presidente del Consiglio prende un impegno cosi' forte", ha continuato il leader del Carroccio, "poi lo deve mantenere e non dire di aver cambiato idea a distanza di due settimane". "Questo purtroppo segna la fine di ogni possibilita' di riforma seria: ci dobbiamo pensare noi, dai territori, a fare la riforma, spingendo il Parlamento italiano che di riforme non ne vuole sentire parlare".