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Politica
Lega, minacce di morte a Lucia Borgonzoni. Razzista, finisci appesa. Esclusivo

Minacce di morte alla neosenatrice Lucia Borgonzoni della Lega, apparse via facebook il 13 aprile scorso: “Sei una razzista di merda tu devi finire come il tuo amico appesooooooooo.”

Queste le parole scritte da tal Cippo Sunrise. E ancora: “Ricordati che siamo i primi immigrati in giro per il mondo a fare schifo, tu saresti la prima ad andare fuori a cercare da mangiare, se non avessi rubato tutti i soldi agli italiani, vergognati di guardarti la mattina allo specchio, io fossi in te mi sputerei in faccia da solo. Io sono l’ennesimo ad essere andato via dall’Italia per colpa di gente fascista come te che si è magnata tutto, anche i pochi risparmi di una vita delle persone”.

Le virgole e i punti li abbiamo aggiunti noi per permettere una lettura di quanto scritto ma le frasi che avete letto sono riportate fedelmente.

Il riferimento a “il tuo amico appesooooooooo” è chiaramente a Benito Mussolini. Un'assurdità visto che Lucia Borgonzoni non ha mai manifestato simpatie simili, in più vanta ben altri natali: è la nipote del pittore contemporaneo Aldo Borgonzoni, attivo nella resistenza già dal 1944, tesserato e militante del partito comunista italiano. Le idee di Lucia Borgonzoni possono non piacere ma associarla al fascismo o a Mussolini sembra più un delirio o uno sfogo di rabbia fuori controllo.

Il post in rete procura un'innumerevole quantità di reazioni di solidarietà dei lettori a Borgonzoni e attacchi a Cippo Sunrise che però risponde a tono a molti intervenuti. Ma chi è “Cippo Sunrise”? Il profilo facebook da dove scrive riporta una doppia immagine. Da una parte c'è un donna baciata da un uomo, del quale si intravede il volto con un accenno di barba e baffi e dall'altra c'è un bimbo tenuto in braccio da quello che sembra la stessa persona. In questa seconda immagine l'uomo ha un cappuccio in testa, stile cultore della musica hardcore o metal, ad oscurarne parzialmente il volto e un tatuaggio di un volto stilizzato sul dorso della mano sinistra, pratica diffusa tra i cultori di quello stile musicale. Scavando nelle immagini del profilo di Cippo Sunrise appare una seconda immagine di uomo, visibile dal tronco in su che abbraccia un amico. Somiglia alla persona della seconda foto, quella col bambino in braccio. Il volto sorridente è riconoscibilissimo. E' un uomo di carnagione bianca, pelato con naso aquilino. Indossa una felpa nera che raffigura la scritta “KILLER”, probabilmente la sigla di un gruppo metal. Il profilo non sembra un fake, ma non è possibile comprendere se le foto sono dell'autore delle scritte o se siano state rubate da altri profili o dalla rete.

Nello scambio su facebook Cippo Sunrise fa capire che “non può essere denunciato” perché: “Ditemi che cosa potete fare di legale su bimbi”. Forse Cippo Sunrise è il profilo di un minore a cui il soggetto che scrive è legato, il bambino della foto probabilmente, ma non si sa bene a cosa si riferisca. Poi dà altri particolari sulla sua identità: vivrebbe fuori dall'Italia, forse a Londra e di mestiere fa il manager (probabilmente musicale), oltre ad avere a sua volta un manager, “di colore”, scrive. E reagisce accusando di essere fascisti coloro che difendono Borgonzoni. Per questo minaccia querele nei confronti di chi lo offende.

Non è però la prima volta che Lucia Borgonzoni viene attaccata in modo violento. Chi non ricorda nel 2014 il famoso schiaffo ricevuto da una nomade a Bologna o l'assalto a pietrate all'auto di Matteo Salvini. Nell'ultima campagna elettorale, sempre a Bologna, ha ricevuto, insieme al capo della Lega, altri attacchi. In quelle settimane molti muri della città sono stati vergati con uno spray nero e le scritte “Borgonzoni terrorista razzista” e “Salvini terrorista razzista”. (Guarda la gallery sopra).

La senatrice leghista, oltre ad aver sporto denuncia contro ignoti per le scritte sui muri, sembra intenzionata a denunciare chi l'ha minacciata via facebook. Attacchi continui ai quali non sono quasi mai seguite manifestazioni di solidarietà nei confronti della Borgonzoni. Le stesse che invece giustamente si lanciano quando viene minacciato un personaggio pubblico o esponenti del gentil sesso. Ma per lei neanche la solidarietà femminile.

Dinamiche che potrebbero sembrare anche banali ma che appaiono oltremodo pericolose, figlie della collocazione mediatica, in un cono d'ombra estremista, degli esponenti leghisti. Colpa anche delle campagne delle molte tv e giornali mainstream di sinistra che hanno associato gli esponenti della Lega ad una fantomatica nuova destra italiana. Discorsi che hanno fatto breccia negli ambienti estremisti di sinistra (oltre tutto in modo ridicolo perché nessuno dei due ha mai fatto parte di compagini afferenti alla destra storica italiana o all'estrema destra, tanto più perché sia Salvini che Borgonzoni vengono attaccati dai detrattori perché da leghisti in gioventù frequentavano i centri sociali delle loro città).

E' brutto dirlo ma la storia spesso si ripete. In questi casi, negli ambienti più estremisti, nasce una sorta di corsa al rialzo, a chi la fa più grossa, a chi fa l'azione più eclatante per sconfiggere il presunto fascista: l'obiettivo più in vista. In alcuni ambienti vale sempre lo slogan “l'unico fascista buono è quello morto”. Nel delirio generale occorre stare attenti a chi potrebbe armare la mano di nuove leve o di ragazzini che poco o niente sanno della storia dei leghisti, ma che suggestionati dai media li considerano dei nazista o il segno del ritorno del fascismo in Italia.

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