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Politica
Legge elettorale, patto segreto Renzi-M5S per sabotare la riforma

La legge elettorale riparte e il dialogo è tutto in salita. Il Pd afferma che la riforma si farà "solo ci stanno tutti" mentre i 5 Stelle avvertono che "prima bisogna approvare il provvedimento sui vitalizi". Dopo un'estate di contatti e dialogo informa, insomma, sembra tutto arenarsi o quasi. Perché? Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it ci sarebbe una sorta di patto segreto tra Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle - Luigi Di Maio in testa - per sabotare ogni tentativo di varare una nuova legge elettorale. Sia l'ex premier sia i grillini sono consapevoli che l'introduzione del premio alla coalizione favorirebbe il Centrodestra, avanti in tutti i sondaggi, e quindi frenano e cercano ogni tipo di scusa per restare con il Legalicum alla Camera.

Il M5S non farà alcun tipo di alleanza e quindi il sistema in vigore, l'Italicum corretto dalla sentenza della Corte Costituzionale, è perfetto. Renzi, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di costruire un'intesa elettorale con i fuoriusciti di Articolo 1-Mdp e con Sinistra Italiana, soprattutto dopo la rottura sulle Regionali in Sicilia. Anche perché un sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza e le coalizioni favorirebbe l'ascesa di Marco Minniti, fortissimo nei sondaggi e molto più aggregatore a sinistra dello stesso Renzi. Ecco perché, dietro le quinte, i renziani del Pd e gli uomini più vicini a Di Maio starebbero cercando ogni tipo di scusa per allungare i tempi ed evitare che la riforma elettorale vada in porto. L'obiettivo è mettere in difficoltà il Centrodestra soprattutto dopo che Matteo Salvini ha quasi bocciato definitivamente l'ipotesi del listone unico con Forza Italia e la Meloni, indispensabile qualora si andasse a votare con il Legalicum.

Intanto in commissione Affari costituzionali alla Camera stamane e' proseguito il dibattito. Non sono emerse novita' rispetto alle posizioni di ieri. Tutti i partiti, eccetto il Movimento 5 stelle che chiede la priorita' sui vitalizi, si sono detti disponibili a ripartire dal testo base rinviato a giugno dall'Aula in Commissione. Alfredo D'Attorre (Mdp) spiega: "Oggi si conferma una disponibilita' ampia a ripartire dal modello tedesco. Lo hanno detto anche forze politiche che vanno oltre quel patto a quattro, ad esempio Ala e Ap, pur di ripartire. Insomma, nel dibattito emerge la consapevolezza che l'alternativa reale di fronte alla quale siamo e' o il sistema attuale o il tedeschellum. Il Pd martedi' avra' una sua riunione. Poi decideremo il calendario in Ufficio di presidenza in Commissione". Andrea Giorgis (Pd) aggiunge: "Io sono convinto che non si possa non fare una legge elettorale. Il Partito democratico deve fare tutto il possibile per far si' che ci sia una nuova legge per la prossima legislatura per consentire ai cittadini di sentirsi meglio rappresenta e dare al capo dello Stato la possibilita' di procedere velocemente alla formazione delle Camere. E non possiamo sottrarci- conclude Giorgis- alla responsabilita' di fare una legge elettorale coerente per i due rami del parlamento".

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