La voglia di ballo liscio sfratta il dibattito del Pd a Treviglio
I quattro onorevoli bergamaschi del Pd Elena Carnevali, Giuseppe Guerini, Giovanni Sanga e Antonio Misiani, ospiti della festa provinciale di Treviglio, sfrattati dalla voglia di ballare il liscio. Dopo una mezz'ora di dibattito hanno infatti dovuto liberare la pista da ballo visto il pressing del pubblico di scatenarsi nelle danze. E dire che sembravano esserci le premesse per una serata dai grandi contenuti politico e sociali. Misiani era rientrato apposta dalle ferie arrivando a Linate alle 20.30 per essere presente. Ma già dopo una ventina di minuti di discussioni il pubblico aveva fatto chiaramente capire quali fossero gli intendimenti per la serata. Alle 21.5 le intenzioni erano chiare, alle 21.30 il moderatore Dario Aralla ha chiuso il dibattito in anticipo. "Mi ha intristito quel che è successo. Ci si lamenta sempre che la politica è lontana dal territorio. Poi arrivano quattro onorevoli e la gente pensa solo al ballo. Ricordo che la festa dell’Unità è una kermesse politica non una festa fine a se stessa. È giusto che la politica abbia la precedenza", ha spiegato al Corriere Erik Molteni, segretario del Pd di Treviglio. Il segretario organizzativo provinciale del Pd Nicola Peroni parla di un caso Treviglio: "Certe cose succedono solo lì. È anche un segno che le feste non sono più di partito e non attirano solo i sostenitori di una parte".
A dirla tutta il liscio nella zona va oltre lo schieramento politico. La Lega sotto gli stessi tendoni, qualche settimana fa, ha fatto tagliare un intervento all’ex leader Umberto Bossi proprio per la pressione dei ballerini. E il segretario provinciale del Carroccio, Daniele Belotti dice: "Mi era capitato di vedere anche nelle nostre feste fastidio o insofferenza se il dibattito blocca la tombola o il ballo, ma mai una contestazione. Se anche gli appassionati di liscio che è patrimonio storico dell’Emilia Romagna, terra rossa per eccellenza, contestano il Pd, il partito dovrebbe riflettere, altro che il 40% dei voti...". Poi precisa: "Quelli del liscio li conosciamo, qualcuno si porta la bottiglia d’acqua da casa, ma se tu metti in calendario il ballo liscio, chi viene lì per quello ha diritto a ballare. Per questo limito sempre i tempi dei miei interventi. Tutto sta però nel rispetto reciproco: trattandosi di una festa politica chi organizza è legittimato a tenere i dibatti e chi balla deve ricordarsi che gli viene data la possibilità di poter ballare gratuitamente. Non va bene che qualcuno si metta a contestare".