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Politica
M5s accorpa Hong Kong e caso Floyd.Rottura col Pd per non far torto alla Cina
(fonte Lapresse)

Emergono nette le differenze nella maggioranza di governo, tra 5 Stelle e Partito Democratico, su una delle più delicate questioni di politica internazionale ovvero Hong Kong. I pentastellati sostenzialmente si schierano con la Cina mentre il Pd sta con l'ex colonia britannica.

"Sulla questione di Hong Kong non ci sono linee diverse all'interno del Movimento 5 Stelle, come insinuato falsamente da certa stampa: ogni Paese ha il diritto e il dovere di garantire l'ordine pubblico sul suo territorio, nelle strade di Hong Kong come in quale di Minneapolis, ma deve farlo rispettando i diritti umani e le libertà civili e senza compiere abusi nell'uso della forza, come accaduto nel tragico caso di Goerge Floyd. A tale proposito, giudichiamo preoccupante la minaccia di Trump di sparare per fermare i saccheggi"
hanno dichiarano in una nota congiunta i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri di Camera e Senato.

Rimane però il dato, evidente, che il M5s ha accorpato nella stessa nota la vicenda di Minneapolis (Stati Uniti), dove è stato ucciso dalla polizia un afroamericano, e i tafferugli di Hong Kong. Quasi come non voler interferire nei problemi domestici di Pechino ma comunque obbligati a dover esprimere una posizione pubblica. Una questione che divide la maggioranza di governo e che potrebbe portare a ulteriori lacerazioni fra dem e pentastellati.

Hong Kong, Sereni (Pd): È essenziale preservare libertà fondamentali - "Subito dopo l'annuncio da parte cinese dell'avvio della discussione della legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong da parte dell'Assemblea Nazionale del Popolo a Pechino, l'Italia, insieme con gli stati membri dell'Unione Europea, ha attivamente lavorato a una dichiarazione dell'alto rappresentante Ue Borrell in difesa del fondamentale principio 'Un Paese, due sistemi'". Lo ha dichiarato in una nota la vice ministra degli Esteri, Marina Sereni, rispondendo in Commissione Esteri della Camera alle interrogazioni presentate da Romano (Pd) e Formentini (Lega) sulla situazione a Hong Kong. "Nella dichiarazione", ha proseguito Sereni, "l'Ue ribadisce chiaramente l'importanza attribuita all'elevato grado di autonomia assicurato a Hong Kong in base alla sua Legge Fondamentale, la 'costituzione' di Hong Kong, e agli accordi internazionali in materia. In essa esprimiamo, inoltre, l'auspicio che l'eventuale adozione della legislazione in questione possa avvenire nel pieno rispetto dell'articolo 23 della Legge Fondamentale. Ciò significa attraverso un dibattito democratico inclusivo che preveda la consultazione di tutte le parti e il rispetto dei diritti e delle libertà assicurate a Hong Kong, nel quadro dell'autonomia della Regione Amministrativa Speciale". "Sia a livello bilaterale che in ambito europeo e multilaterale", ha detto ancora la vice ministra degli Esteri, abbiamo ribadito la necessità di tutelare e preservare le libertà fondamentali e l'elevato grado di autonomia della Regione Amministrativa Speciale". "Le dichiarazioni dell'Alto Rappresentante UE Borrell, cui l'Italia ha subito aderito", ha spiegato Sereni ancora nella nota, "ribadiscono proprio il principio della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, incluso il diritto di assemblea e di manifestazione pacifica, e la piena indipendenza del sistema giudiziario di Hong Kong". Quanto alla richiesta di alcuni parlamentari circa l'ipotesi di sanzioni, ha sottolineato, "il Governo mantiene sulla vicenda uno strettissimo coordinamento e dialogo con i partner europei nel monitorare l'evolversi della situazione e nella considerazione di eventuali iniziative da assumere congiuntamente. Esse, come ben noto, non potranno che collocarsi nel quadro di regimi normativi e regolamentari condivisi in ambito Ue, cui l'Italia aderisce e cui fa necessariamente riferimento non solo sotto il profilo tecnico-normativo, ma anche dell'efficacia derivante dalla dimensione europea. Italia e Unione Europea continueranno a vigilare attentamente sulla tenuta del principio fondamentale 'Un Paese, due sistemi'".

Hong Kong: Lega, Italia non può schierarsi con regime cinese - "Sopprimendo l'autonomia di Hong Kong il regime comunista cinese non ha solo ha calpestato ancora una volta i concetti di democrazia e libertà ma ha infranto anche tutti i patti internazionali. L'italia deve tenerne conto e non firmare più nulla con chi platealmente riduce a carta straccia i trattati sottoscritti". Lo dichiara l’on. Paolo Grimoldi, deputato della Lega, componente della Commissione Esteri della Camera e presidente della delegazione italiana all'Osce. "Domani si terrà la riunione dei ministri degli Esteri UE e mi permetto di far notare al ministro Di Maio che schierare l'Italia dalla parte della tirannia comunista cinese sarebbe una vergogna", aggiunge Grimoldi. "Gli italiani amano la libertà, la difendono e la pretendono. Il ministro Di Maio metta da parte i suoi legami con Pechino e le sue simpatie per il regime cinese e faccia quello che gli italiani chiedono. Sia imparziale e si schieri insieme agli Stati civili a favore delle libertà di Hong Kong e smetta di ripetere che si tratta di una questione interna. La Cina è (troppo) vicina per cui quella di Hong Kong è una questione vitale per tutti".

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