L'M5S perde un altro pezzo: Currò passa con Renzi
Prove tecniche di alleanza in vista del Quirinale da rinnovare: Il premier Matteo Renzi lancia, nello stile che piu' gli e' consono, un appello ai grillini affinche' collaborino, e il M5S perde un nuovo pezzo, nella persona di Tommaso Curro'. Difficile dire se la nuova defezione portera' il Movimento su posizioni dialoganti con il Pd, intanto pero' il gruppo parlamentare grillino si sgonfia, e si gonfia quello dei possibili fiancheggiatori dei democratici.
Queste le parole usate dal Presidente del Consiglio, che in Aula alla Camera stamane faceva il bilancio del semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea: "Abbiamo bisogno anche di voi. Questo Parlamento non puo' vedere buttata via l'occasione di una forza politica importante in una discussione tutta interna e sterile". Altrimenti "continuerete a perdere deputati e senatori e a fare liste di proscrizione. Non andrete da nessuna parte". Non il massimo della diplomazia, ma non sono nemmeno tempi da nobile arte del parlar forbito.
Inoltre, passata una manciata di minuti, sempre dai rostri di Montecitorio arriva l'annuncio a sorpresa di Curro'. In un crescendo di accuse, che allineano la critica all'euro, una linea populista, l'assenza di democrazia interna, il neotransfuga demolisce la linea del suo movimento, annuncia il suo voto a favore della mozione sulla politica estera del governo e, infine, la sua uscita dal gruppo 5 Stelle.
"Condivido il tentativo di rinnovamento della classe dirigente e intendo partecipare attivamente alla moralizzazione della politica", dice fra l'altro Curro', "Rivendico il diritto di rappresentare il territorio in cui sono eletto, in questo ostacolato dal mio movimento piu' che da altri". Ergo "non ci sono piu' le condizioni per la mia permanenza in questo gruppo". Neanche il tempo di annunciare l'addio che la sua bacheca Facebook comincia a popolarsi di insulti. C'e' chi lo considera "un opportunista da strapazzo", chi lo invita a dimettersi e chi, senza tanti giri di parole, lo qualifica "uomo di m...". E' la politica 2.0.