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Politica
M5S, "Grillo ci scava la fossa. Casaleggio casinista. Conte ha un piano. E..."

In pochi giorni, a cavallo tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, abbiamo visto di tutto nel governo e soprattutto nel partito di maggioranza in Parlamento, il Movimento 5 Stelle. Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti si è dimesso e ha lasciato il suo partito, il M5S, pronto a formare un suo gruppo parlamentare, Eco, a sostegno del presidente del Consiglio. Il senatore Gianluigi Paragone, che già non aveva votato la fiducia al Conte 2 in varie occasioni, è stato cacciato raccogliendo il sostegno di Alessandro Di Battista. Il tutto in attesa della verifica di governo del 7 gennaio (con l'ombra delle elezioni regionali del 26 gennaio, in particolare in Emilia Romagna) e con il premier che ha affermato di voler restare in politica anche al termine di questa legislatura ma negando ancora una volta di avere l’intenzione di fondare un suo partito.

Che cosa sta succedendo? La crisi di governo è alle porte? Affaritaliani.it lo ha chiesto a un grillino della primissima ora, il senatore Mario Michele Giarrusso, che ormai da mesi è estremamente critico nei confronti del ministro degli Esteri e capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio.

"E' davvero curioso che un ministro (Fioramonti, ndr) se ne vada dal governo ma continui a sostenerlo. Non parlerei quindi di sfarinamento dell'esecutivo e della maggioranza. Anzi, temo che la debolezza di Di Maio e del suo gruppo siano proprio la forza del governo", afferma Giarrusso. "Il Pd che aveva perso le elezioni ed era in caduta libera è riuscito nell'impresa di tornare al governo liberandosi di Renzi, seguito nemmeno da tutti i suoi fedelissimi. Quello del Pd - spiega il senatore pentastellato - è un vero e proprio capolavoro: i dem sono riusciti a mettere in minoranza in Consiglio dei ministri il gruppo principale in Parlamento. Non solo, già avevano il doppio dei ministri della Lega e ora si sono presi pure l'Università con il presidente della Conferenza dei rettori, un classico barone". Giarrusso si chiede: "Undici milioni di italiani hanno votato il M5S per vedere questo schifo? Il Pd non farà mai cadere il governo, non staccherà mai la spina perché un terno al Lotto così quando gli ricapita? E' come se avessero vinto al Superenalotto".

Ma chi è il responsabile di quanto sta accadendo nel M5S e quindi delle tensioni nella maggioranza? "Lo dico in maniera molto, molto ironica: buona parte è merito della grande capacità imprenditoriale di Davide Casaleggio... Ripeto, lo dico in modo estremamente ironico. Purtroppo si ereditano le imprese, ma non le doti personali". Poi Giarrusso si fa serio e afferma: "Qui c'è un nodo da sciogliere velocemente: di chi è la piattaforma Rousseau? Se è di Casaleggio lo ringraziamo e lo salutiamo, se invece è del Movimento vale lo stesso discorso. Tanti saluti e la lasci al Movimento. Il tema delle quote dovute dai parlamentari è proprio legato al fatto che servono anche per pagare la piattaforma informatica, ma è del M5S o di Casaleggio? E se è di quest'ultimo, a che titolo paghiamo queste quote? Siamo di fronte al primo caso al mondo di un prestatore di servizi, in questo caso informatici, che è diventato il capo di un movimento politico. Il mondo si è capovolto".

Insomma, tutta colpa di Davide Casaleggio? "Sicuramento Di Maio ci ha messo del suo, ma il casino lo ha creato Casaleggio". E Beppe Grillo? Che ruolo sta giocando? "Lui scava", ironizza Giarrusso riferendosi al video di Capodanno del fondatore dei 5 Stelle. "Non si capisce se stia scavando una trincea o una tomba. La buca però è troppo grande per essere una tomba, spero quindi che sia una trincea e non una fossa comune per metterci dentro tutti noi". Sul rischio implosione del M5S, il senatore afferma che "questo è l'obiettivo di quasi tutti in Parlamento, ma molti - tranne i leghisti - non vogliono consegnare il Paese a Salvini". Ecco spiegata quindi la maionese impazzita a cui stiamo assistendo.

E il premier Giuseppe Conte? "Sicuramente - sottolinea Giarrusso - non è uno sprovveduto, altrimenti non avrebbe fatto il presidente del Consiglio di due governi diversi con due maggioranze molto diverse. Ha chiaramente una sua agenda politica che però non l'ha comunicata né a noi né ai cittadini e francamento non riesco a decifrarlo. Fare ipotesi sarebbe un azzardo, stiamo assistendo a un quadro politico che si muove assolutamente al di fuori dei canoni tradizionali. Una cosa è certa: Conte vuole a tutti i costi andare avanti, ma nessuno conosce il suo vero piano. Un'incognita".

E infine il possibile, ventilato, soccorso di Forza Italia al governo. Giarrusso rivela: "Mi è giunta all'orecchio la voce che qualcuno di Forza Italia, pur di non andare a casa, sarebbe pronto a sostenere e a puntellare il governo. A dire il vero è qualcosa di logico e comprensibile. Si tratterebbe - il condizionale è d'obbligo perché non ci sono conferme - di una ventina di senatori circa che sono contrari ad accordi con la Lega e che, stando a queste indiscrezioni che circolano in Parlamento, sarebbero pronti ad appoggiare il governo nel caso in cui Renzi e i suoi dovessero fare colpi di testa".

 

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