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Politica
M5s, strada in salita sullo statuto: il tribunale si riserva di decidere

Il giudice ha chiesto chiarimenti sulla posizione delle parti ma non si conoscono i tempi della decisione

E' il 'caso Petrocelli', ad agitare i gruppi pentastellati. Il presidente della Commissione Esteri del Senato ha votato no alla risoluzione che da' il mandato al governo di cedere materiale bellico all'Ucraina per l'autodifesa del Paese attaccato dalla Russia. In undici non hanno votato al Senato (sette della Lega) ma dalla maggioranza c'e' chi, soprattutto Italia viva, ha chiesto le dimissioni di Petrocelli dalla guida della Commissione.

Ma nel Movimento 5 stelle c'e' anche un'altra questione a creare fibrillazione e preoccupazione nei vertici. Il giudice del Tribunale civile di Napoli si e' riservato di decidere sull'istanza di revoca dell'ordinanza che il 7 febbraio scorso ha sospeso in via cautelare il nuovo Statuto del Movimento 5 Stelle e la successiva elezione di Giuseppe Conte a presidente. Il giudice nel corso dell'udienza ha chiesto chiarimenti sulla posizione delle parti ma non si conoscono i tempi della decisione. E non si e' discusso della competenza territoriale, altro tema proposto dalla difesa del Movimento. Il Movimento ha convocato per il 10 e 11 marzo prossimi una nuova assemblea per rivotare le modifiche dello Statuto e mettersi in regola per accedere nel 2023 al 2 per mille. Con la decisione di escludere ancora gli iscritti da meno di sei mesi, sulla base di un regolamento del 2018. Ma diversi parlamentari M5s sottolineano il rischio che la leadership di Conte rimanga 'congelata' ancora, al di la' della possibilita' di nuovi ricorsi.

Grillo dopo una riunione con Conte e i legali aveva dato il via libera al ricorso al Tribunale di Napoli per chiedere la revoca della sospensione. Ma - secondo quanto riferiscono alcune fonti parlamentari pentastellate - avrebbe avanzato dei dubbi sulla strada scelta dall'ex presidente del Consiglio di convocare una assemblea per rivotare le modifiche dello Statuto. I fedelissimi del giurista pugliese sono convinti che il Tribunale di Napoli 'blindera'' il Movimento 5 stelle.

Ma i tempi sono stretti, tanto che c'e' chi, nel Movimento, ritiene che la riunione del 10 e 11 marzo possa essere un autogol. I tempi della riunione sono stati dettati proprio dalla necessita' di poter accedere al 2 per mille. "Ma cosi' - osserva un senatore - il rischio e' che vada a sbattere non solo Conte ma anche il Movimento". Al momento la linea di Conte non cambia. Ma all'interno dei gruppi parlamentari cresce l'ala di chi preferirebbe percorrere la strada ipotizzata in un primo momento da Grillo. Ovvero la composizione di un comitato di garanzia per poi poter dar vita ad un direttorio. Per quanto riguarda il 'caso Petrocelli' molti senatori - tra cui la capogruppo al Senato Castellone - difendono il collega; altri, invece, sostengono che debba fare un passo indietro. Ad attaccare il presidente della Commissione Esteri sono, tra gli altri, il dem Marcucci e i senatori di Italia al Centro, Quagliariello e Romani. Ma le perplessita' sull'indirizzo del governo ci sono anche nella Lega, nel Pd e in Leu.
 

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