Marattin: "L'Ucraina ne è la prova, serve una terza forza per le prossime elezioni politiche. Con Calenda e non solo" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:24

Marattin: "L'Ucraina ne è la prova, serve una terza forza per le prossime elezioni politiche. Con Calenda e non solo"

All'indomani del dibattito sulle parole di Meloni. Intervista

Di Alberto Maggi

"Le comunicazioni di Meloni sul Consiglio Europeo dimostrano ancora una volta che l’offerta politica è insufficiente rispetto alla domanda"

"Qualora ce ne fosse bisogno, le risoluzioni presentate ieri alla Camera in occasione delle comunicazioni del Presidente Meloni sul prossimo Consiglio Europeo dimostrano ancora una volta che l’offerta politica italiana è insufficiente rispetto alla domanda". Lo afferma ad Affaritaliani Luigi Marattin, Segretario Nazionale del Partito Liberaldemocratico.

"Il quesito da porsi infatti è piuttosto semplice: ma un cittadino che sia convinto che occorra senza esitazione continuare allo stesso tempo a sostenere militarmente l’Ucraina e le ragioni dell’esistenza di Israele (contro tutti gli estremismi, sia della destra messianica ebraica che dei vari proxy dell’Iran in giro per il Medio Oriente) - perché è su questi due fronti che si difendono le società liberal-democratiche e occidentali – esattamente chi deve votare?".

"La risoluzione unitaria del centrodestra compie un mirabile sforzo linguistico per tenere insieme le volontà genuinamente pro-Ucraina di parte della maggioranza con le posizioni dichiaratamente filo-Russia (tanto da guadagnarsi il pubblico apprezzamento del Cremlino) del vice-premier Salvini: il risultato è una risoluzione che non dice sostanzialmente niente". aggiunge Marattin.

"I cinque partiti di centrosinistra invece – come sempre accade durante i dibattiti parlamentari di politica estera – hanno presentato cinque risoluzioni diverse, ciascuna spesso in forte contraddizione l’una con l’altra e nessuna, in ogni caso, che soddisfi i due requisiti richiamati prima: il sostegno all’Ucraina e a Israele. In Italia però ci sono tanti cittadini che, quando si parla di politica estera, vogliono un partito che difenda senza se e senza ma (e dovunque siano sotto attacco) le ragioni delle società occidentali, quelle caratterizzate dal binomio inscindibile tra democrazia politica ed economia di mercato".

"Un partito che sia in grado di difendere questi valori senza avere il timore, o meglio la certezza, di essere smentito il giorno dopo da un proprio alleato di coalizione. È questa la sfida del Partito Liberaldemocratico per le prossime elezioni politiche: costruire, con le realtà già esistenti – in primis Azione – una terza forza in grado di rappresentare quel pezzo di Italia che oggi non ha rappresentanza politica", conclude Marattin.

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