Mattarella, dalla guerra d'aggressione al rischio di escalation nucleare: che cosa c'è dietro a quel monito rivolto ai nuovi dottor Stranamore - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 18:30

Mattarella, dalla guerra d'aggressione al rischio di escalation nucleare: che cosa c'è dietro a quel monito rivolto ai nuovi dottor Stranamore

Il presidente della Repubblica ha parlato al Bundestag di Berlino, la sede del parlamento tedesco

di Salvatore Isola

Mattarella e il discorso al Bundestag di Berlino

Nel suo intervento al Bundestag in occasione della Giornata del Lutto nazionale, Sergio Mattarella ha richiamato con forza le democrazie a un’azione determinata contro i “nuovi Dottor Stranamore”: coloro che amano la forza, la bomba, e che mettono in discussione il principio di uguaglianza tra esseri umani e nazioni. Parlando sotto la cupola trasparente del Parlamento tedesco, luogo che conobbe le fiamme del nazismo, il Presidente non si sofferma sulla memoria, nonostante la ricorrenza, ma guarda al presente e al futuro, indicando come regredito questo secolo e richiamando la responsabilità di reagire.

Mattarella cita il “coraggio dell’amore” di Heuss e il “mai più” che campeggia nei campi di sterminio, ricordando come oggi quel monito si scontri con il ritorno della guerra, del razzismo, delle disuguaglianze e dell’aggressione: “Di nuovo guerra. Di nuovo razzismo. Di nuovo violenza”, osserva. E se nel Novecento deportazioni e genocidi furono la cifra della Seconda guerra mondiale, oggi “il volto della guerra diviene quello del bambino, della madre, dell’anziano senza difese”, come accade a Kiev e a Gaza, dove la logica è ormai quella dell’annientamento totale del nemico.

Mattarella ha sottolineato che oltre il 90% delle vittime dei conflitti attuali sono civili e che ciò non può restare impunito, perché mina l’ordine globale giustificando l’ingiustificabile: bombardamenti nelle aree abitate, fame come arma, violenze sessuali. La caduta della distinzione tra civili e combattenti colpisce al cuore il principio di umanità e l’ordine internazionale, aggravato dall’irrompere continuo di nuove armi.

La pace, ha ricordato Mattarella, non nasce dalla rassegnazione, ma da iniziative coraggiose e da persone coraggiose. Passa attraverso gli strumenti che l’hanno garantita nel dopoguerra: istituzioni multilaterali come Nazioni Unite, Corte Penale Internazionale, missioni di pace e agenzie umanitarie. Il multilateralismo, ha detto, non è burocrazia come sostengono “i prepotenti”, ma l’utensile che raffredda le divergenze e consente soluzioni pacifiche, il linguaggio della responsabilità comune e della tutela della vita di ogni persona.

Richiamando esplicitamente Stanley Kubrick, Mattarella ha avvertito che “nuovi Dottor Stranamore si affacciano all’orizzonte” con la pretesa di far “amare la bomba”, evocando i ripensamenti di alcuni Paesi sul rifiuto dell’arma nucleare e il rischio di aprire un nuovo vaso di Pandora. Il diffondersi di un linguaggio perentorio e assertivo finisce per rottamare trattati e istituzioni costruite per evitare violenze che, nelle società nazionali, consideriamo reati.

La sovranità di un popolo non è il diritto di portare guerra al vicino”, ha affermato. La guerra di aggressione è un crimine e spetta ai popoli uniti nella memoria dell’ultima guerra mondiale costruire un futuro di pace. Italia e Germania, un tempo sul banco degli imputati, oggi sono fianco a fianco per costruire un mondo migliore partendo dall’Europa, un continente divenuto “grande” grazie alla causa dell’unità europea, alla pace, alla libertà e alla tutela dei diritti umani. Mattarella ha messo in guardia dal rischio che il sogno europeo venga lacerato dagli epigoni dei tempi bui, ribadendo che a ogni generazione spetta il proprio compito: l’alternativa è il trionfo del Dottor Stranamore, con il suo saluto meccanico e vergognoso, o la vittoria di Adenoid Hynkel, figura chapliniana della tirannide.

Il film di Kubrick del 1964, Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba,  è tornato così di forte attualità. Capolavoro ispirato alla crisi dei missili di Cuba e interpretato da un memorabile Peter Sellers, rappresenta una critica lucida e sarcastica al militarismo e alla corsa atomica. 

Nel film si racconta infatti come dalla base statunitense americana di Bulperson vengono attivati dal generale Ripper i B52 armati con ordigni nucleari contro l'Unione Sovietica. In base alle modalità previste solo lo stesso Ripper può richiamare i velivoli utilizzando un codice segreto. Il generale però è un maniaco depressivo. Nella War Room, con la presenza del Presidente degli Usa, bisogna decidere come intervenire.

Memorabile l'interpretazione di Peter Sellers che veste i panni del giovane Mandrake, del presidente Muffley e dello stesso dottor Stranamore, che lo renderà celebre. L'attore caratterizza fino alla caricatura ogni personaggio, giocando in particolare su accenti e gestualità. Candidato ai Premi Oscar del 1965 per miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura originale, non riuscì ad imporsi. Fu invece riconosciuto dai Premi BAFTA come miglior film, miglior film britannico e migliore scenografia britannica in bianco e nero. Nel 1989 il film è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry degli Stati Uniti dalla Biblioteca del Congresso come "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo". 

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