Politica
Medio Oriente, "Meloni in prima fila con Trump per essere protagonista nel Mediterraneo allargato (e non solo)"
Parla Carlo Fidanza (FdI) all'indomani della pace in Egitto

“Trump ha mantenuto la promessa e ha ripristinato in pieno il Columbus Day. Un gesto di amicizia verso l’Italia"
Giorgia Meloni è rientrata da Sharm el Sheikh. È tempo di un primo bilancio e Affaritaliani ha chiesto a Carlo Fidanza, capo-delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, di aiutarci a tracciarlo. “Questa straordinaria speranza di pace deve ora essere coltivata con costanza e tenacia, messa a riparo da sabotaggi e provocazioni che pure non mancheranno”.
E l’Italia? “Giorgia Meloni ha svolto un ruolo di equilibrio, sostenendo il piano di pace di Trump con determinazione e discrezione. La sua presenza al vertice di ieri, unica donna tra i leader del mondo, è la conferma della centralità dell’Italia a livello internazionale”.
Un capitale politico da utilizzare in quale modo? “Intanto l’Italia certamente farà la sua parte a Gaza. Sul piano umanitario, continuando con l’operazione ’Food for Gaza’, su quello sanitario, su quello della sicurezza con i nostri Carabinieri (già presenti nella zona sia per formare la polizia palestinese in Cisgiordania sia per presidiare il valico di Rafah) e potenzialmente con un contingente nell’ambito di una possibile forza multinazionale di stabilizzazione. E poi c’è l’aspetto geopolitico”.
Si spieghi meglio... “Un Medio Oriente pacificato, oltre a essere da sempre un punto fermo della politica estera italiana, è imprescindibile per recuperare un protagonismo italiano nel Mediterraneo allargato, per rafforzare le politiche di contrasto all’immigrazione illegale e di sviluppo energetico, nonché per attuare efficacemente il piano Mattei per l’Africa”.
Più prosaicamente, dica la verità lei che ha fama di trumpiano: è anche la rivincita di Meloni che ha difeso strenuamente il suo rapporto con Trump? “Meloni ha difeso il rapporto tra Italia, Europa e Stati Uniti, senza il quale non esisterebbe l’Occidente. Poi certo il fatto che sia stato Trump il grande artefice di questo piano di pace è una rivincita verso chi odia Trump a prescindere e imputa alla premier un legame troppo stretto con lui, non capendo peraltro che, tra Trump e l’Italia, Giorgia sceglierà sempre l’Italia. Per loro questo è incomprensibile”.
E con il mancato Nobel per la Pace come la mettiamo? “Trump lo avrebbe meritato, ma personalmente sono felicissimo del Nobel a Maria Corina Machado, che lo scorso anno candidai con successo - insieme al gruppo ECR - al premio Sakharov del Parlamento europeo. E lei è stata bravissima a dedicare il premio proprio a Trump, per evitare che una sua reazione d’orgoglio interrompesse la pressione americana sul regime narco-comunista venezuelano di Maduro. Vergogna ai nemici della libertà come Bonelli e Fratoianni che difendono la dittatura e la violazione dei diritti umani”.
Sempre a proposito di Stati Uniti, lei è in partenza per Washington… “Si, insieme a una delegazione di ECR e di FdI parteciperemo al 50esimo anniversario della NIAF, l’associazione degli italo-americani. A margine parteciperò a una serie di interessanti incontri sulla cooperazione economica tra Italia, Europa e USA. In tempi di dazi non bisogna mai smettere di dialogare. E poi sono felice di un’altra cosa”.
Cioè ? “Trump ha mantenuto la promessa e ha ripristinato in pieno il Columbus Day. Un gesto di amicizia verso l’Italia e i tanti nostri connazionali che hanno reso grande l’America. Con buona pace dei fanatici che in questi anni abbattevano le statue di Colombo!”.
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