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Politica
Meloni: "Il governo Draghi è la morte della democrazia". Intervista
(fonte Lapresse)

Fratelli d'Italia ha convocato alle 18 la Direzione Nazionale, riservata ai soli componenti e allargata ai gruppi parlamentari, che avrà come punto all'ordine del giorno relazione con la quale il presidente Giorgia Meloni proporrà che Fratelli d'Italia voti contro la fiducia al nuovo Esecutivo

Intervista di Affaritaliani.it a Giorgia Meloni prima dell'importante riunione dei vertici di Fratelli d'Italia

Che cosa non va nel governo Draghi?
"Non va innanzitutto il fatto che, di fronte al fallimento della precedente maggioranza e del tentativo di rimetterla in piedi, sia stata ancora una volta scelta la strada del Palazzo e non quella delle urne. Si doveva e si poteva votare, come fanno in tutto il mondo. Ieri ancora in Catalogna, dove peraltro i nostri fratelli di Vox hanno ottenuto un risultato storico che conferma lo stato di salute dei partiti conservatori in Europa. Poi non funziona l’idea che basti Draghi, figura certamente rispettabile, per tenere insieme quello che insieme non può stare. Un governo ammucchiata che faticherà moltissimo a dare le risposte che gli italiani attendono, come stiamo già vedendo in queste ore. Noi in Parlamento, dall’opposizione, cercheremo di sostenere i ministri di centrodestra ma sarà dura. Questo è un governo che nasce a trazione Pd, sia con i ministri politici chiamati a rappresentare le varie correnti Dem, sia con molti di quelli “tecnici” che vengono da sinistra. Altro che “governo dei migliori”...".

Quali sono le priorità di Fratelli d'Italia per il governo e per il Paese?
"Noi abbiamo portato a Draghi le nostre priorità. Un nuovo Recovery Plan che metta al centro le infrastrutture, il sostegno alle imprese, la sicurezza e la natalità. Il superamento della fallimentare gestione Arcuri. Uno shock fiscale per le imprese, interventi per contrastare la pandemia senza massacrare ulteriormente l’economia, prevedendo la riapertura in sicurezza di tutte le attività e ristori sostanziosi e proporzionati alla perdita di fatturato. Blocco delle partenze dei clandestini dal nord Africa. Insomma, su tutto questo e su molti altri temi, Fratelli d’Italia c’è e ci sarà con le sue proposte. Ma lo faremo stando coerentemente all’opposizione, anche perché in democrazia i governi in cui tutti stanno in maggioranza dovrebbero preoccupare.. e invece qui tutti festeggiano, facendo a gara a salire sul carro di Draghi senza nemmeno conoscere programma e intendimenti. Per ora conosciamo solo la lista dei ministri e francamente ci aspettavamo di più. Anche per questo proporrò alla Direzione Nazionale di FdI di votare No alla fiducia".

Pensa che il governo Draghi durerà fino al 2023 o le elezioni potrebbero esserci già a settembre o nel 2022?
"Per quanto ci riguarda, ci auguriamo che le elezioni arrivino prima possibile e l’Italia cessi di essere una democrazia sospesa in cui i partiti, tacciati di aver fallito, accolgono come salvatori premier tecnici non eletti. Questa è la morte della democrazia. Ed è un’anomalia solo italiana, come ha ben sottolineato l’Economist. Ho letto Massimo Cacciari, non certo un pericoloso sovranista, dire che se diamo ai cittadini il messaggio che nei momenti di emergenza la politica non è in grado di assumersi le proprie responsabilità, smetteranno di credere nella democrazia. E dire che le grandi riforme di cui tutti si riempiono la bocca non le hanno mai fatte i tecnici ma le possono fare soltanto maggioranze omogenee e coese. Sono d’accordo con lui".

Il Centrodestra sarà unito alle elezioni amministrative di primavera?
"FdI ha sempre convintamente presidiato il campo del centrodestra, siamo rimasti noiosamente monogami anche quando gli altri partiti della coalizione si concedevano alleanze variabili. Perché è già successo in passato che il centrodestra si dividesse sul piano nazionale e negli stessi mesi si presentasse unito e vincente a livello locale. Continueremo a governare insieme 14 regioni e ci presenteremo insieme per salvare dal malgoverno di sinistra e M5S città importantissime come Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. Dopo la fiducia ci incontreremo e definiremo i candidati sindaco della coalizione".

Il Ministro Speranza ha chiuso di nuovo le piste da sci.. su questo non sembra essere cambiato molto tra il governo Conte e il governo Draghi...
"Quanto è accaduto è un fatto gravissimo: cittadini e operatori trattati come sudditi, avvisati a mezzo stampa dopo essersi preparati da mesi alla riapertura, aver assunto personale, fatto scorte, accettato prenotazioni che dovranno rimborsare. Il tutto in attesa di ristori indefiniti e senza averne percepiti in questi mesi. Sul piano politico la totale continuità tra il Conte 2 e Draghi, con Speranza e i suoi consulenti che imperversano decidendo cosa chiudere e quando. A proposito di continuità e litigiosità, se il buongiorno si vede dal mattino, ci saranno molti milioni di italiani a cui dovremo dare voce. Sicuramente lo faremo con il mondo della montagna che merita rispetto e speranza, quella vera".

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