Auto e Motori
1000 Miglia 2025, Vesco-Salvinelli su Alfa Romeo 6C 1750 SS vincono per la sesta volta
Conclusa a Brescia la 43ª rievocazione della 1000 Miglia. Vesco e Salvinelli trionfano ancora su Alfa Romeo 6C 1750 SS dopo un’avvincente sfida lunga 1900 km.





A Brescia, città dove tutto ha inizio e fine, il rombo dei motori si è placato.
Dopo cinque giorni di viaggio e 1900 chilometri percorsi tra paesaggi mozzafiato e piccoli centri che profumano d’Italia autentica, la 1000 Miglia 2025 ha chiuso il sipario sulla sua 43ª edizione rievocativa. A salire ancora una volta sul gradino più alto del podio sono Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, ormai scolpiti nella leggenda di questa competizione senza tempo.
A bordo della loro Alfa Romeo 6C 1750 SS, i due hanno dominato con eleganza e rigore, resistendo all’assalto determinato dell’equipaggio argentino Erejomovich-Llanos, capaci di strappargli momentaneamente il primo posto alla fine della quarta giornata. Una sfida vera, tesa, giocata sui secondi e sulla regolarità. Dietro di loro, al terzo posto, un altro duo affiatato e tenace: Tonconogy-Ruffini su Alfa Romeo 6C 1750 GS del 1931.
Una tripletta che parla ancora una volta la lingua del Biscione, a conferma di un legame profondo e mai interrotto tra Alfa Romeo e la Freccia Rossa.
Un’Italia da vivere, chilometro dopo chilometro
Il tracciato di quest’anno ha restituito la memoria delle edizioni anteguerra, disegnando un percorso a forma di “otto” che ha simbolicamente unito il Paese nelle sue infinite sfumature. Non solo Nord e Sud, ma anche il versante adriatico e quello tirrenico, intrecciando mari e montagne, borghi e metropoli, in un flusso continuo di emozioni e motori.
Dalla partenza a Brescia, con l’energia sempre travolgente di Viale Venezia, la carovana ha toccato Ferrara, illuminata dal fascino notturno del Castello Estense, per poi scivolare verso Roma, attraverso il Mugello e la Val d’Orcia, terre dove le curve raccontano storie e la luce scolpisce il paesaggio.
L’alba della terza giornata ha colto gli equipaggi in partenza da Roma, tra palazzi ancora addormentati e l’asfalto che si riscaldava sotto le ruote storiche. Poi Orvieto, Arezzo, l’abbraccio del pubblico a Cervia e il giorno seguente il transito spettacolare all’Accademia Navale di Livorno, fino all’impegno epico del Passo della Cisa.
L’ultima tappa ha reso omaggio all’anima produttiva e operosa dell’Italia settentrionale: Cremona, Soncino, Franciacorta, prima del ritorno a casa, a Brescia, dove ogni anno la corsa si fa emozione collettiva.
L’altra corsa: Ferrari e Polestar protagoniste
Ma la 1000 Miglia non è solo auto storiche. Accanto al cuore pulsante delle 6C e delle Bugatti, si è corsa anche una sfida moderna, quella del Ferrari Tribute e della 1000 Miglia Green.
Nel primo caso, a imporsi sono stati Roland Hotz e Giordano Mozzi a bordo di una Ferrari F8 Spider, che coniuga tradizione sportiva e innovazione di Maranello.
Per la settima edizione del filone “green”, la vittoria è andata a Mirco Magni e Federico Giavardi sulla nuova Polestar 4, segno di come la sostenibilità possa ormai correre accanto alla passione senza perdere né fascino né competitività.
Un’eredità che continua a brillare
Ogni 1000 Miglia è diversa, ma tutte condividono una verità: la corsa non è solo velocità, è storia, memoria e futuro. È il viaggio in cui l’Italia si lascia scoprire curva dopo curva, è la celebrazione della meccanica come arte, è l’occasione per riconoscersi in un racconto comune che ha per protagoniste le auto, ma anche le persone, i luoghi, gli sguardi.
Oggi la Freccia Rossa si è fermata. I motori si sono spenti. Ma il battito della 1000 Miglia continua, nelle immagini, nelle emozioni, nei ricordi che restano, vivi e lucenti come il primo giorno.
Edizione: 1000 Miglia 2025 – 43ª rievocazione storica
Percorso: Itinerario a “otto” – 1.900 km totali
Equipaggi: Oltre 400 auto storiche partecipanti
Vincitori assoluti: Vesco–Salvinelli su Alfa Romeo 6C 1750 SS
Secondi classificati: Erejomovich–Llanos su Alfa Romeo 6C 1500 SS
Terzi classificati: Tonconogy–Ruffini su Alfa Romeo 6C 1750 GS
Ferrari Tribute: Hotz–Mozzi su Ferrari F8 Spider
1000 Miglia Green: Magni–Giavardi su Polestar 4