Italo-provincialismo: Meloni, bravina, ma non è la "Le Pen der Testaccio"!
Di Pietro Mancini
Dopo il trionfo della Le Pen, molto più brava del padre, il nazifascistone e obsoleto Jean Marie, nel bel Paese, solite, peraltro non nuove, manifestazioni di provincialismo italiota e grotteschi tentativi di imitazione. Come Uolterino Veltroni si atteggiò, ai tempi della nscita del PD, a "Clinton della Garbatella", è già spuntata la "Le Pen der Testaccio".
Trattasi della ragazza Meloni, già "giovane italiana" nel fascistissimo Msi di Almirante e Romualdi, poi ministrina ininfluente del Pdl del Berlusca, oggi con il "cespuglio" dell'ex forzista Guidone Crosetto e di "Gnazio" La Russa, che sprangate ne ha date, e prese, tante, in camicia nera, a Milano, dalle parti di San Babila.
Gentile Giorgia- come direbbe un suo concittadino, appassito con la sua defunta Margherita di "ladron Lusi", don "Cicciobello" Rutelli- per poter assurgere al ruolo di protagonista del teatrino politico, ormai occupato stabilmente, e meritatamente, da donna Marine a Parigi, lei deve ancora mangiare tanto pane e tanta cicoria!
E la politica è "sangue e merda", di formichiana memoria. E non è fatta solo di comparsate nel salotto di "Piazza pulita", che sinora ha fatto sì....piazza pulita, ma dei telespettatori, sempre meno numerosi, specie quando, coe nella puntata di ieri, viene invitato l'isterico Vittorione Sgarbi.
Buon appetito e in bocca al lupo alla giovane Meloni!