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Politica
La Russa, Salvini, Siniscalco, Alverà e... Ministri-partecipate: tutti i nomi
Il leader della Lega Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni

Meloni: "Governo? Mia priorità sono bollette e energia". Ma impazza il toto ministri

"Non c'è da parlare del governo. L'ho già spiegato". Giorgia Meloni lascia Montecitorio e scambia qualche battuta con i giornalisti, confermando che la partita sulla formazione del governo - pur presentissima tra i suoi stessi alleati - è fuori dal novero delle questioni affrontate, fino a quando non arriverà l'incarico. "Mi sono occupata delle bollette - chiarisce invece la leader FdI - Quello - ribadisce - è la mia priorità adesso, il tema energetico".

Ma in realtà, sostiene il Messaggero, ci sarebbero novità anche sui nomi dei ministri. Secondo il Messaggero, per la presidenza del Senato Meloni avrebbe "deciso di puntare su Ignazio La Russa" mentre "la Camera invece dovrebbe andare alla Lega, in un'ottica di compensazione per il no a Matteo Salvini che vorrebbe tornare agli Interni". Aggiunge il Messaggero che "se Meloni per la Camera aveva pensato a Giancarlo Giorgetti, dalla Lega hanno fatto sapere di voler puntare sul capogruppo uscente Riccardo Molinari".

Secondo il Messaggero, altra mossa "per sedare Salvini, che continua a far sapere di volere il Viminale e soltanto il Viminale, sarà la nomina di due vicepremier. Uno sarà proprio il leader leghista che così potrà avere visibilità e un dicastero di peso come Trasporti e infrastrutture (con dentro la delega all'Innovazione tecnologica). L'altro sarà il coordinatore di Forza Italia, Tajani, che dovrebbe incassare anche il dicastero della Difesa come compensazione per il mancato approdo di un forzista alla presidenza di Montecitorio".

Sempre secondo il Messaggero, "nella squadra di governo ci saranno altri due tecnici, mentre a FdI dovrebbero andare otto dicasteri e quattro ciascuno a Lega e Forza Italia". Per l'Economia Meloni tempo punta su Fabio Panetta, "ma il promesso governatore di Bankitalia, attualmente nel board della Banca centrale europea, resiste. Così avanza il nome di Domenico Siniscalco, già responsabile dell'Economia con Silvio Berlusconi", scrive il Messaggero. Per gli esteri in corsa c'è "Elisabetta Belloni, direttrice del Dis ed ex segretaria generale della Farnesina e l'ambasciatore Stefano Pontecorvo".

Incarichi nella partecipate e team di Palazzo Chigi: ecco tutti i nomi di Meloni

Il Fatto Quotidiano si concentra invece a doppia pagina sulla partita delle nomine. "L’anno prossimo scadono oltre 500 incarichi nelle partecipate: Meloni e alleati mettono le mani su colossi come Eni e Leonardo", scrive il Fatto, che si mette a fare un elenco di possibili incarichi. "Marco Alverà, ex ad Snam, punta a tornare all’Eni come ad, oppure all’Enel a cui potrebbe puntare anche Stefano Donnarumma, uno dei primi manager su cui hanno scommesso i 5Stelle, nel 2017, quando Virginia Raggi lo nominò ad dell’Acea", scrive il Fatto Quotidiano.

Sempre secondo il quotidiano diretto da Marco Travaglio, "Donnarumma potrebbe aspirare anche a Leonardo, il gruppo delle armi, che è già nel mirino di Lorenzo Mariani, ad di Mbda Italia (missili). È in uscita Profumo, tra i manager in scadenza quello più targato Pd". Mentre sulle Poste, "Del Fante, ex renziano e poi vicino a Di Maio, dopo due mandati dovrebbe lasciare. Come incarico di consolazione ha la presidenza di Giubileo 2025. Potrebbe correre per una presidenza Luisa Todini, presidente di Poste fino al 2017, ex eurodeputata di Forza Italia, apparsa tra i papabili per la presidenza di Fincantieri che in maggio è stata affidata al generale Claudio Graziano".

Ancora secondo il Fatto Quotidiano: "Alcuni ritengono che Crosetto punti alla presidenza di Leonardo. Ma l’aspirazione segreta del co-fondatore di FdI sarebbe il vertice della Cassa depositi e prestiti", mentre Fabrizio Palenzona potrebbe tornare sulle autostrade, ad Aiscat che si occupa dei caselli.

Corposo, sempre sul Fatto, anche l'elenco dei nomi che piacciono a Meloni o dei suoi fedelissimi che potrebbero trovare incarichi da tecnici nei vari ministeri. Tra questi Vincenzo Fortunato, decano dei capi di gabinetto e al Mef per oltre dieci anni, i giuristi Alfonso Celotto e Marco Rossi. Carlo Deodato potrebbe essere il nuovo segretario generale di Palazzo Chigi. Giacomo Lasorella potrebbe diventare capo di Gabinetto, mentre per la comunicazione lo staff storico con Giovanna Ianniello e Paolo Quadrozzi potrebbe essere integrato con un portavoce istituzionale di cui si fanno i nomi, spiega il Fatto, del direttore dell’Adn Kronos Gian Marco Chiocci o il giornalista Alessandro Giuli". 

 

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