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Politica
Mes, ok al testo della maggioranza. Al Senato governo sopra 161

L'aula del Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Hanno votato a favore in 164, i contrari sono stati 122, gli astenuti 2. Il governo, nonostante il dissenso di quattro senatori del M5S, resta quindi sopra la soglia chiave di 161 voti a Palazzo Madama, ovvero la maggioranza assoluta dei componenti dell'Aula.

La proposta del centrodestra è stata respinta. I sì sono stati 117, i no 164 e gli astenuti 5. Respinta anche la risoluzione a firma Candiani con 116 sì, 163 no e 5 astenuti. La risoluzione che era stata presentata da Roberto Calderoli è stata ritirata.

Mes: nuove tensioni in Aula Senato. Lega applaude dissidenti M5s - Nuove tensioni in Aula del Senato prima del voto sulle risoluzioni sul Mes. I leghisti hanno ascoltato in piedi applaudendo gli interventi dei 'dissidenti' M5s che hanno annunciato il voto contrario sul documento della maggioranza. Continuando a restare in piedi anche durante l'intervento di Ignazio La Russa. Immobili i senatori M5s, mentre dal Pd si sono levate forti critiche, chiedendo alla presidente Casellati di far sedere i leghisti.

Mes: Senato, bagarre in Aula mentre parla La Russa - Bagarre in Aula al Senato mentre Ignazio La Russa interviene in dissenso dal gruppo. L'esponente di Fdi viene interrotto piu' volte, e la presidente Elisabetta Alberti Casellati chiede ai senatori di stare seduti ed in silenzio. Ma parte la protesta. Un senatore del M5S comincia ad inveire contro Casellati, che gl dice "non si puo' permettere, stia seduto e si calmi". Ma quello, non sente ragioni. E malgrado Elio Lannutti lo provi a contenere viene visto mandare a quel paese ugualmente la presidente.

IL DIBATTITO IN AULA AL SENATO

Salvini: la Lega non ha progetti per fare uscire Italia da Europa
- La Lega non intende fare uscire l'Italia dall'Europa. Lo dice Matteo Salvini parlando in Senato. Dice il capo del Carroccio: "Noi non abbiamo progetti per fare uscire l'Italia dall'euro e dall'Europa, vogliamo semplicemente difendere il lavoro e il risparmio degli italiani. La sinistra una volta - e giustamente - era nelle piazze, in mezzo al popolo. Adesso probabilmente preferiscono i consiglio di amministrazione delle banche ai consigli di fabbrica".

"Lo dico alla copia distratta del presidente Monti: noi non abbiamo progetti di far uscire l’Italia dall’Europa, vogliamo solo difendere il lavoro degli italiani". Così Matteo Salvini definisce il premier Giuseppe Conte nelle dichiarazioni di voto. "Io penso che i veri nemici dell’Europa sono gli eurottusi che (ritengono che, ndr.) qualsiasi cosa arrivi da Bruxelles vada firmata. La salveremo noi l’Europa". Dice Salvini che poi si rivolge agli ex compagni di maggioranza: "In quest'aula qualcuno toglie lo scudo penale all'ex Ilva e poi lo mette sul Mes che non serve a nessuno, andate a spiegarlo agli operai di Taranto che lo scudo non vale a Taranto ma vale a Bruxelles, io avrei vergogna a farlo". 

Salvini dà lista prof critici,marchiati con stella gialla?

Matteo Salvini ha citato una lista di professori universitari che hanno definito "inutile" lo strumento del Mes. "Non vorrei che fossero marchiati con stella gialla perché hanno avuto il coraggio di dire di 'no'", ha affermato il segretario leghista nelle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni dopo le comunicazioni di Giuseppe Conte al Senato. "Sono tutti professori veri con concorsi veri", ha sottolineato con riferimento alle polemiche per il curriculum di Giuseppe Conte. "Finita questa lista di proscrizione", ha poi continuato.

Grassi contro risoluzione, non mi riconosco più in M5s

"Il parlamento non è stato informato per tempo sulle modifiche sul Mes con l'impossibilità di intervenire". Lo ha detto, in dissenso dal gruppo M5s, Ugo Grassi, che ha quindi annunciato il voto contrario alla risoluzione di maggioranza e ha concluso: "Constato di non riconoscermi più nelle politiche del Movimento".

Lucidi vota contro. In gruppo M5s problema di gestione

Come già preannunciato, il senatore Stefano Lucidi, conferma il voto contrario sulla mozione di maggioranza sul Mes, "in dissenso dal gruppo. Abbiamo un problema gestionale e organizzativo del gruppo, che è totalmente impermeabile a ogni" partecipazione sulle decisioni, è l'accusa. Lucidi rivendica che fino ad ora ciò che ha caratterizzato M5s " è sempre stata la coerenza e siccome qualche elezione la stiamo perdendo io qualche domanda me la farei...". Si è detto che "il voto in Umbria" e l'alleanza con Pd "era un esperimento, ma siccome io non mi sento una cavia esco dalla gabbia e voto no".

Mes, ok al testo della maggioranza. Ma 14 deputati M5S assenti al voto

Sì dell'Aula della Camera alla risoluzione unitaria di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del prossimo Consiglio europeo. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 291 voti a favore, e 222 contrari.

L'Assemblea di Montecitorio ha successivamente bocciato la risoluzione del centrodestra e quella di +Europa, su cui il governo aveva espresso parere contrario. Su quest'ultimo documento i deputati di Fi si sono astenuti.

Mes, Camera respinge risoluzioni Centrodestra e +Europa - La Camera dei deputati respinge con 292 voti sfavorevoli e 222 sì, la risoluzione del centrodestra sul Mes, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prima del Consiglio Ue del 12 e 13 dicembre. Respinti anche il testo di +Europa con 431 no e solo 9 voti favorevoli.

Mes, 14 deputati M5s assenti al voto su risoluzione maggioranza - Sono quattordici i deputati M5s che non hanno partecipato al voto sulla risoluzione di maggioranza approvata in aula alla Camera in seguito alle comunicazioni del premier Giuseppe Conte sul consiglio europeo del 12 e 13 dicembre. Una risoluzione che tra le altre cose contiene gli impegni del governo sulla riforma del Mes su cui i pentastellati hanno dibattuto fino all'accordo della notte scorsa. Si tratta di Massimo Baroni, Emilio Carelli, Luciano Cillis, Gianfranco Di Sarno, Alessandra Ermellino, Francesco Forciniti, Stefania Mammì, Michele Nitti, Cosimo Gaetano Pignatone, Eugenio Saitta, Simona Suriano, Patrizia Terzoni, Raffaele Trano e Andrea Vallascas. Tra gli esponenti della maggioranza assenti al voto anche sei deputati del Pd: Marina Berlinghieri, Francesca Bonomo, Piero De Luca (che però è intervenuto in dichiarazione di voto a favore della risoluzione di maggioranza), Stefano Lepri, Andrea Orlando, Patrizia Prestipino.

Mes: M5s, 12 assenze in Aula Camera sono giustificate - "Oggi 12 colleghi non hanno potuto partecipare alla votazione sulla risoluzione Mes ed hanno comunicato in anticipo al gruppo la loro impossibilita' ad essere presenti alla votazione odierna. Fra i motivi delle loro assenze giustificate ci sono, ad esempio, la malattia e la maternita'". E' quanto affermano in una nota congiunta i tre delegati D'Aula del Movimento 5 Stelle alla Camera, Cosimo Adelizzi, Daniele Del Grosso e Davide Zanichelli.

Mes, Conte: "Italia non ha nulla da temere. Diremo no a tagli sproporzionati"

Sei i ministri in aula, a Montecitorio, per le comunicazioni del premier Giuseppe Conte sul Consiglio Ue del 12 e 13 dicembre. Accanto al presidente del consiglio siedono il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e quello della Giustizia Alfonso Bonafede, mentre negli altri posti riservati all'esecutivo hanno preso posto la ministra della Pa Fabiana Dadone, il ministro della Sanità Roberto Speranza, degli Affari Ue Vincenzo Amendola e della Difesa Lorenzo Guerini. Nutrita, nel resto dell'emiciclo, la presenza dei deputati. 

IL DISCORSO DI CONTE

No a divisioni in Europa

Il governo italiano intende promuovere con il Consiglio europeo "una maggiore coesione fra i leaders europei". Perchè "non è questo il tempo per dividersi o lasciarsi dividere".

Ue percorso inclusivo a partire daI Parlamenti

"Il governo italiano non farà mancare le proprie proposte" e confido anche "nel Parlamento. Rivendicherò un metodo inclusivo" a partire dai parlamenti per un percorso che "non deve essere elitario ma ampiamente partecipato" che abbia al "centro i bisogni dei cittadini".

Mes: trasparenza in rapporto con Camere

"Ribadisco, in questa sede, quanto da me già evidenziato nell’informativa resa al Parlamento lunedì 2 dicembre, circa la coerenza e la trasparenza informativa che hanno caratterizzato sempre l’interlocuzione tra Governo e Parlamento su un tema così complesso e sensibile". 

Italia non ha nulla da temere, debito sostenibile

Sul Mes "l'Italia non ha nulla da temere" perche' "il suo debito e' pienamente sostenibile", e "lo dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la Commissione Ue, e i mercati".

Governo coerente con Camere. Logica pacchetto

"​La posizione del Governo in sede europea sarà sempre coerente con gli indirizzi definiti dalle Camere" ha detto ancora Conte. "Il Governo continuerà a operare secondo una logica di pacchetto assicurando l’equilibrio complessivo dei diversi elementi al centro del processo di riforma dell’Unione economica e monetaria e valutando con la massima attenzione i punti critici", ha aggiunto il premier.

Onorare buone politiche, 'green economy' e occupazione

"Il Consiglio Europeo che si svolgerà domani e dopodomani a Bruxelles è il primo dopo il completamento delle nomine dei vertici delle Istituzioni europee".  Le Istituzioni europee "possono dunque iniziare a onorare l’impegno di realizzare 'buone politiche' per i cittadini europei e di fornire loro soluzioni, risposte, opportunità. Il rilancio della crescita e dell’occupazione, soprattutto giovanile e la lotta al cambiamento climatico e il sostegno alla 'green economy' rappresentano obiettivi prioritari e necessitano di segnali forti e chiari da parte dell’Europa", ha aggiunto.

Italia si opporrà a tagli sproporzionati 

"Con riferimento alle singole politiche, il Governo intende opporsi ai tagli sproporzionati, che colpirebbero settori strategici quali lo Spazio, il Digitale, la Difesa, la Sicurezza: si tratterebbe di una sottrazione di risorse alle nuove priorità dell’Unione Europea che devono invece necessariamente rimanere ambiziose" ha proseguito Conte. "Anche sulle politiche tradizionali, come Coesione e Politica Agricola Comune, dove iniziano a emergere pur limitati progressi, l’Italia intende ribadire alcune linee rosse già trattate. Il nostro Paese si tradurrebbe in una penalizzazione delle regioni più in difficoltà. Sulla Politica Agricola Comune, la nostra preoccupazione principale resta la convergenza esterna dei pagamenti diretti, sulla quale continueremo a chiedere garanzie di una sua definitiva - e possibilmente immediata - abolizione: lo faremo assieme ai numerosi partner che condividono con noi la considerazione che questo meccanismo non risponde più allo scopo di promuovere lo sviluppo razionale della produzione agricola europea, al suo progresso tecnico e all’obiettivo, ormai prioritario, di contribuire alla transizione ecologica", ha aggiunto il premier.

Russia: sanzioni non fine ma strumento per soluzione crisi

"Le sanzioni" alla Russia "non siano un fine in sé, bensì uno strumento finalizzato ad avviare a soluzione la crisi Ucraina". 

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