Politica
Migranti di serie A e serie B, l'ipocrisia europea e il muro di Ursula

Che l'Europa usi due pesi e due misure e che sul tema delicato dell'immigrazione Bruxelles abbia sempre abbandonato l'Italia a se stessa lo sapevamo già. D'altronde la storia degli ultimi anni è ricca di prove incontrovertibili. Ma ora abbiamo raggiunto l'apice dell'ipocrisia di questa Unione europea che di democratico e solidale (come dimostra anche l'emergenza coronavirus) ha davvero poco o nulla.
La signora Ursula von der Leyen, presidente tedesca della Commissione Ue, da Kastanies - valico di frontiera greca da giorni sotto il pressing dei migranti che dal lato turco sperano di entrare in Europa - ha candidamente affermato che "la Grecia è il nostro scudo europeo", avallando così, come avevano fatto i governi di Angela Merkel e di Emmanuel Macron, la linea dura della polizia greca per fermare e respingere i migranti, tra cui moltissimi bambini e anziani che hanno percorso chilometri e chilometri a piedi e che sono in condizioni estremamente precarie.
L'affermazione di Ursula è stata talmente assurda e strampalata che l'europarlamentare del Pd Patrizia Toia è uscita allo scoperto per dire "non mi riconosco nelle parole della presidente Ursula Von Der Leyen", dopo che Matteo Renzi aveva detto in modo chiaro che "Von der Leyen ha sbagliato linguaggio e concetto quando ha detto che la Grecia è il nostro scudo". Peccato che il presidente dem del Parlamento europeo David Sassoli, anche lui a Kastanies con Ursula, non abbia nemmeno battuto ciglio.
Che Erdogan non sia un santo non lo scopriamo oggi e a Bruxelles lo sapevano anche quando volevano Ankara nell'Unione (altra genialata). Ma guarda caso ora che i veri profughi, cioè che realmente scappano dalla guerra, premono sul confine europeo della Grecia per dirigersi principalmente verso Germania e Francia, come è accaduto in passato, Berlino e Parigi insieme ad Ursula sostengono la mano pesante di Atene, la brutale repressione, i lacrimogeni, lo scudo e, praticamente, i muri che hanno sempre contestato al "cattivo" e "salvinian-meloniano" Viktor Orbàn.
Prima, però, quando i migranti a centinaia di migliaia arrivano in Italia soprattutto dall'Africa e al 95% non provenivano da Paesi in guerra (e quindi tecnicamente non avevano diritto all'asilo) i governi tedeschi e francesi e soprattutto la Commissione non parlavano di Lampedusa come confine d'Europa, come ha fatto Ursula in Grecia. Qualche pacca sulle spalle, qualche dichiarazione di principio, qualche sorriso di circostanza, tante promesse e per il resto tutti in Italia con i respingimenti alla frontiera di Ventimiglia da parte di Parigi per chi cercava di andare da Macron e con i rimpatri in Italia da parte di Berlino per chi sperava di essere accolto da Merkel.
Eccola l'ipocrisia di questa Europa franco-tedesca che per anni ci ha lasciato soli come se fossimo il campo profughi del Vecchio Continente salvo poi svegliarsi oggi e fare e fuoco e fiamme al confine tra Grecia e Turchia solo perché i veri profughi potrebbero "invadere" Germania, Francia ed Europa centrale. E addirittura si evocano i muri (lo scudo di Ursula) per fermare donne, anziani e bambini. Nell'Unione europea l'unica cosa che è senza confini è l'ipocrisia e anche la faccia tosta. Che molto spesso parla tedesco o francese.
