Palazzi & potere
Abolire Equitalia è un bluff

Le 2 proposte di SOS partita IVA per rendere utile la legge di bilancio
Se c'è un annuncio del presidente del Consiglio che resisterà al passaggio in aula in questa legge di bilancio, sarà il piatto forte: l'abolizione di Equitalia.
Ma cosa vuol dire per i contribuenti questa sbandierata "rivoluzione" nella riscossione tributaria?
Nulla. Non cambiano i poteri dell'ente impositore, cioè l'Agenzia delle Entrate, che controlla, insieme all'INPS, l'ente divenuto l'emblema dell'iniquità tributaria in Italia. L'abile Renzi, sull'onda della demagogia straripante in materia, vuole adesso sostituirlo proprio con l'Agenzia delle Entrate/Riscossione.
Equitalia è una società a totale controllo pubblico, partecipata al 51% da AdE e al 49% da INPS, e non si capisce la differenza in positivo per i contribuenti italiani se diverrà una società (in house?) delle Entrate e cioè dello Stato.
Renzi ha aggiunto a questa operazione di facciata la "rottamazione" delle cartelle esattoriali, e questa è indubbiamente una proposta positiva per i tartassati contribuenti italiani. Ma anche qui si tratta di una boccata d'ossigeno salutare che, però, arriva per le cartelle iscritte a ruolo fino ad una certa data (fine 2015 o fine 2016, vedremo nel provvedimento). Nulla di strutturale, quindi.
Le cartelle, dopo la rottamazione, torneranno ad essere gonfiate di sanzioni e interessi folli fino a triplicarne gli importi com'è avvenuto fino ad oggi.
Sempre sul fronte fiscale, Renzi dice un'ultima cosa, forse la più interessante: annuncia che cambierà la "filosofia della riscossione". Purtroppo però con la filosofia non si mandano avanti le aziende e non si cambiano le regole barbare che fin qui hanno regolato i rapporti tra stato italiano e contribuenti. Quindi, se non verrà specificato come si intende cambiare la "filosofia" nella pratica, non cambierà niente neanche qui.
Dall'altra parte della barricata, le forze politiche contro Renzi, quelle per il NO al referendum e che voteranno contro la finanziaria, cosa propongono sul tema fiscale?
Di sicuro non una proposta omogenea, poiché all'interno del fronte del NO si va dal MoVimento di Grillo a Forza Italia, Salvini, Meloni passando per D'Alema e Sinistra Italiana.
Un'opposizione liberale, se c'è, dovrebbe proporre come emendamenti a questa legge di bilancio almeno 2 modifiche:
- l'imposta sui redditi dell'imprenditore (la nuova IRI) va allargata a tutte le partite IVA indistintamente, applicata sul fatturato al netto delle spese e contenuta massimo nel 15%, una vera "corporate tax" su tutte le attività produttive - competitiva con quella di altri stati che galoppano - davvero capace di farci uscire dal pantano, di aumentare il gettito e capace soprattutto di risolvere il problema dell'elusione fiscale;
- l'abolizione della riscossione in pendenza di giudizio di primo grado (altrochè abolire Equitalia!): in caso di ricorso al giudice tributario lo stato deve tenere giù le mani dalle tasche dei contribuenti, almeno fino alla sentenza a suo favore in primo grado.
Per ora basterebbero queste due proposte di modifica per rendere questa finanziaria utile al paese, dotandola di una prospettiva un po' più a lungo termine rispetto al 4 dicembre.
Non ci facciamo, tuttavia, nessuna illusione. Le forze politiche sono troppo impegnate nella guerra per il loro riposizionamento dopo l'esito del referendum per poter pensare davvero ai diritti dei contribuenti e alla ripresa del PIL.
Andrea Bernaudo
*Presidente SOS partita IVA