Palazzi & potere
Canzio, perché non rifiuti?

Un giovane giudice di Lecco scrive al presidente della Cassazione perché rinunci alla proroga
Mercoledì, il Senato ha convertito in legge, con la fiducia, il decreto del governo per garantire la proroga di un anno al pensionando presidente della Cassazione Giovanni Canzio. Ad averne diritto solo i vertici delle "alte giurisdizioni", che non abbiano compiuto 72 anni il 31 dicembre. È stata violata la Costituzione, denunciano le toghe. Nella mailing list riservata dell' Anm, scrive il Fatto, l' appello "al Primo presidente della Cassazione" affinché rifiuti la proroga. Lo ha firmato un giovane giudice di Lecco.
Ho studiato su alcune tue sentenze, ti ho ammirato in alcuni convegni e spesso ho apprezzato la pillola amara delle tue scelte organizzative nel segno dell' efficienza.
Ma per quanto competenza, cultura ed efficienza siano importanti, ancor più importante e fondamentale è l' indipendenza della Magistratura, che deve essere e apparire come tale a costo di perdere la sua essenza.
Un tuo predecessore… disse: "Ho scelto la Magistratura Ordinaria per essere indipendente, indipendente anche da me stesso".
Ora la scelta del Governo di una proroga reiterata e selettiva del pensionamento solo per pochissime cariche apicali, dotate nel tuo caso addirittura di voto al Csm, avvenuta attraverso decretazione d' urgenza, ponendo addirittura la fiducia in sede di conversione, ha l' intollerabile apparenza di un provvedimento ad personam a favore tuo e di pochi altri.
So bene che nell' anno di proroga svolgeresti le funzioni fedele solo alla tua coscienza ed alla tua professionalità. Credo pure che difficilmente in quest' anno un tuo eventuale sostituto potrebbe far meglio di te.
Ma non si può nemmeno escludere che chi dovesse essere nominato… sia altrettanto capace. Soprattutto non si può abdicare alle regole elementari che delimitano i poteri statuali e che attribuiscono all' autogoverno della magistratura, e non certo al Governo, le nomine e la carriera dei Magistrati.
L' indipendenza della Magistratura ha natura complessa, componendosi di delicati equilibri costituzionali, precise guarentigie di status e, alla fine, scelte personali. Se le prime due componenti, in quest' epoca di delegittimazione politica e mediatica, sono gravemente a rischio, rimane l' ultimo ineliminabile baluardo.
È per questo che, con l' umiltà e l' incoscienza del "giovane" magistrato, mi appello alla tua scelta di non accettare la proroga.
Per l' indipendenza della Magistratura e la sua immagine.