Palazzi & potere
Carlo Nordio lascia
Esce di scena uno dei magistrati più apprezzati e autorevoli
Uno dei magistrati più autorevoli, più apprezzati e culturalmente più prestigiosi che l’Italia ha conosciuto negli ultimi decenni si avvia, nel silenzio generale, verso una storica uscita di scena. Si tratta del procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio, noto per aver condotto le indagini sulle Brigate rosse venete negli anni ’80, quelle sui reati di Tangentopoli e i presunti finanziamenti illeciti al Pci-Pds dalle cooperative rosse negli anni ’90, e infine più recentemente le indagini sul Mose.
Lo scorso 30 settembre, infatti, sono scaduti i termini di presentazione delle candidature per la nomina del nuovo procuratore capo di Venezia. Il Csm avvierà tra poco le procedure per la selezione del successore di Luigi Delpino, ma una cosa è già certa: tra i papabili non ci sarà Carlo Nordio.
Il prossimo febbraio, infatti, il procuratore aggiunto compirà 70 anni e per effetto della nuova normativa sulle pensioni dei magistrati, introdotta dal governo Renzi, sarà costretto ad appendere la toga al chiodo. Nulla da obiettare, se non fosse che poco più di un mese fa il limite dell’età pensionabile sia stato aggirato per l’ennesima volta (la terza in tre anni) dal governo con una proroga dedicata a poche decine di magistrati delle Alte Corti – in primis Giovanni Canzio, il primo presidente della Suprema Corte coccolato da Renzi – lasciando esclusi dal provvedimento magistrati come Nordio che così, nonostante la caratura professionale e culturale dimostrata nel corso degli anni, si vede precluso ogni avanzamento finale di carriera.