Palazzi & potere
Conte e l’incubo di un nuovo lockdown: retroscena da Palazzo Chigi

Conte e l’incubo di un nuovo lockdown: retroscena da Palazzo Chigi
Dalle parti di Palazzo Chigi, rivela Italia Oggi in un informatissimo retroscena, c’è una data e un numero che sta diventando sempre più importante: venerdì 30 ottobre, 11 mila casi. Una simulazione degli statistici in costante contatto con Palazzo Chigi da far sobbalzare dalla sedia. E che ha messo a durissima prova tutte le convinzioni accumulate sinora a proposito di un nuovo lockdown. Conte non si sbilancia. Guarda i numeri. Quelli della situazione in Italia e quelli della situazione nel resto d’Europa. Ascolta i tecnici. Si confronta con il ministro della Salute. Con i governatori. L’ipotesi dei matematici però fa paura. Se davvero il 30 ottobre si arrivasse a fare i conti con 11 mila nuovi contagi (con una media di 120 mila tamponi) che succederebbe? Per ora a Palazzo Chigi non cambiano linea. Per ora non si vuole nemmeno fare i conti con l’ipotesi di un nuovo lockdown. Per ora anche l’idea di chiusure mirate viene allontanata con due parole che il premier ripete nelle conversazioni più private: "Niente coprifuoco". Conte sa che il Paese guarda terrore all’ipotesi di un nuovo grande blocco. Il numero uno di Confindustria Bonomi è stato più volte chiaro: una nuova chiusura non la reggiamo (e probabilmente non la reggerebbe nemmeno il governo). Ma, parallelamente, la spinta degli scienziati cresce. In una cartella ci sono tutte le ultime interviste. Quelle di Ricciardi, consigliere del ministro Steranza che spiega come i casi oggi in Campania siano quelli di tutta Italia a maggio. Quelle di Galli, l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano che ipotizza una chiusura di bar e ristoranti alle 23. Ci sono insomma i numeri che salgono. Dei contagiati. Dei ricoveri. Di quelli nelle terapie intensive. Ora la prima data con cui fare i conti è quella del 15 ottobre quando il premier sarà chiamato a firmare il nuovo Dpcm e nei partiti, (soprattutto tra gli uomini di prima fila del PD a cominciare da Franceschini) c'è già chi spinge per inasprire le norme mentre il Capo dello Stato ha già fatto sapere a chi di dovere di non voler assolutamente rivedere un film già visto, quello degli scontri tra governo e governatori e dell'uso smodato dei Dpcm. Ma c’è anche una relazione arrivata sulla scrivania di Palazzo Chigi direttamente dal Fondo monetario: la crescita dei contagi può essere peggio di una nuova chiusura. Un messaggio chiarissimo e una data che pare sempre di più quella della grande scelta: 30 ottobre.