Fedelissimo di Pierluigi Bersani, di Enrico Letta, renziano di ferro, poi zingarettiano di rito ultra-ortodosso e sempre primo sponsor di se stesso. Trasformista per definizione, l'ex dicci Dario Franceschini, oggi e da immemore tempo piddino, area cattolica. E prontissimo all'ultima trasformazione, scrive il Giornale. All'ultimo ribaltone nel nome di una poltrona che mai, mai, mai vorrebbe perdere né perderà. Troppo bravo a fiutare il cavallo su cui puntare, a saltare sul carro del futuro. E questo carro sarebbe quello trainato dal possente Stefano Bonaccini, astro nascente democratico (nascente in verità da parecchio tempo), il governatore dell'Emilia Romagna che è riuscito nella discreta impresa di tenere in piedi la roccaforte rossa per eccellenza alle ultime regionali, vinte contro la leghista Lucia Borgonzoni.
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