Palazzi & potere
Elezioni 4 Marzo, M5s. Di Maio contro Grillo: "Accordi per governare"

Elezioni 4 Marzo, M5s. Il candidato premier: con questa legge elettorale non avremo la maggioranza
Beppe Grillo il disfattore piomba sulla scena politica dopo una lunga vacanza e manda all' aria la delicata tela che nell' ombra Luigi Di Maio faticosamente sta tessendo. Ma quanto c' è di calcolato nelle parole del comico? Il primo a chiederselo è proprio il giovane capo politico, mentre inerme osserva il papà nobile calamitare su di sé l' obiettivo delle telecamere e lo ascolta rivendicare la purezza delle origini, contro ogni contaminazione di palazzo, scrive la Stampa.
La misura dell' imbarazzo di Di Maio sono le parole quasi giustificative usate subito dopo, su La7: «Non credo che il Presidente della Repubblica chiamerà per chiedere ai partiti di risolvere il problema del governo: sarebbe irrituale. Darà il mandato a chi ha in qualche modo già composto una maggioranza, per questo io dico che la sera delle elezioni capiremo come stanno le cose e lancerò un appello». Ribadisce quello che ha quotidianamente detto nelle ultime settimane e anticipato a Grillo prima del viaggio a Washington dove è maturata la svolta: «Caro Beppe è la legge elettorale che ci costringe ad aprire agli altri partiti, perché da soli non avremo la maggioranza».