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Palazzi & potere
Governo, ecco la vera strategia di Salvini: avanti con Conte e voto nel 2020

Ormai per Giuseppe Conte il parere del Colle è sempre più importante: il Premier (ma anche avvocato del popolo) pende dalle labbra del Capo dello Stato, anche perché lui, a differenza di Di Maio e Salvini un lavoro ce l'ha al di là della politica ed intende tenerselo ben stretto, anche dopo l'esperienza di governo.

Per questo, scrive Dagospia, sono in molti che stamattina hanno esclamato, dopo avere letto l'intervista concessa al Corriere della Sera: "Si scrive Conte ma si legge Mattarella". Insomma, chi frequenta le austere stanze del Quirinale sa benissimo che quanto riferito stamattina dal Premier al giornalista del Corriere della Sera è ne più ne meno che il Mattarella pensiero. Perchè al Colle non sono affatto convinti della decisione dei due dioscuri, Di Maio e Salvini, di continuare con l'attuale governo.

Anzi, da quelle parti sono in molti a pensare che forse sarebbe meglio farla finita ed andare a nuove elezioni: "Meglio che Salvini si assuma le proprie responsabilità di fronte all'Italia e all'Europa anzichè continuare a fare campagna elettorale alle spalle del Premier per poi capitalizzare dopo la finanziaria con nuove elezioni": questo è il mantra che si ascolta dalle parti del Quirinale.

Insomma, continua in un informatissimo retroscena Dagospia, per il Colle Salvini è molto furbo ma non vuole andare ad elezioni anticipate per non mettere la faccia sulla prossima legge di bilancio e soprattutto per non andare allo scontro frontale con l'Europa (e con il partito dello spread), scontro che lo vedrebbe inevitabilmente soccombere con grosse perdite di consenso (oltre che di credibilità personale dato che le tante promesse fatte agli italiani difficilmente potrebbero essere mantenute una volta divenuto Premier): "Per Salvini l'opzione migliore è continuare con questo assetto fino all'inizio del nuovo anno; intestare la legge di bilancio "lacrime e sangue" a Conte (e ad un amico-nemico debole ed inoffensivo come Di Maio) per poi farci campagna elettorale sopra (recitando la parte della vittima dei poteri forti nostrani e dei vincoli europei)”.

Peccato però che il "terzo partito" Mattarella, Draghi, Conte, Tria ormai lo abbia abbondantemente capito. E non è più disposto a fare sconti.

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