Governo, l'ombra del Quirinale: c'è il Colle dietro l'appello di Conte
Dietro l'appello di Conte alle Regioni c'è la mano del Quirinale che non ne vuole più sapere di conflitti. Ora però serve una strategia coordinata e Conte...
C'è lo "zampino" del Quirinale dietro il recente appello del premier Giueseppe Conte alle Regioni. Perché quell'invito perentorio rivolto "urbi et orbi" dal premier a non alimentare scontri "che non ci sono e non devono esserci" ed a collaborare con correttezza e lealtà era esattamente quello che il Quirinale auspicava da tempo nell'interesse del Paese. Tanto che dal Colle più alto della Capitale più volte si era alzato il sopracciglio nei confronti di qualche ministro giudicato troppo "irruento".
C'è ancora molto da fare, però. Dal Colle si guarda con stupore alla totale assenza di una strategia coordinata Stato-Regioni per l'uscita dal lockdown, l'ormai famosa fase due. "Bisognerebbe cominciare sin da ora a pensare a come far ripartire il paese compatibilmente con le esigenze sanitarie".
Il rischio è che come per l'emergenza sanitaria ci si limiti a rincorrere gli eventi anziché guidarli, a gestire il presente senza avere in mano una vera strategia di rilancio per il Paese. Con il corollario di regioni che vanno in ordine sparso e decidano senza il minimo coordinamento centrale quando e come riaprire, rinnovando così il rischio di nuove e addirittura più forti contrapposizioni.
Il Quirinale tutto vuole tranne che rivedere scene già viste come quelle dei recenti conflitti e delle numerose polemiche tra Stato e Regioni. Insomma, senza una cabina di regia unica per il rilancio del Paese cosa accadrà quando si dovrà discutere e decidere se riaprire le fabbriche o le scuole? Servono soldi (tanti e non solo dall'Europa), ma serve anche una strategia di ampio respiro per la ripartenza economica e sociale: al momento dalle parti di Palazzo Chigi non si intravede né l'una né l'altra cosa.
Commenti