Governo, M5s e Lega; stamattina sui giornali...
Governo, M5s e Lega; di tutto di più...
Tutti i giornali, scrive LaPresse, raccontano il retroscena sul vice premier Luigi Di Maio, assente per due ore dal Cdm che ha approvato il dl Crescita, e il raggiungimento di un "accordo a metà" sul dl Salva Roma al centro di un braccio di ferro tra Lega Movimento cinque stelle. Lo Stato non si accollerà i debiti della Capitale - sono stati stralciati cinque articoli del provvedimento - ma i grillini promettono battaglia sul caso Siri. Lo scarto in avanti di Matteo Salvini che parla dello stralcio del dl Salva-Roma è l'inizio di un Cdm lungo quattro ore nel quale il premier Giuseppe Conte, molto irritato, avrebbe ammonito così, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, il leader del Carroccio: "Tu non ti devi più permettere, questo è un organo collegiale e le cose prima si decidono qui poi si comunicano". Al termine del Cdm Salvini esulta: "I debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco". Ma i Cinquestelle parlano di "un punto di partenza" che "il Parlamento saprà migliorare". Intanto sempre il Corsera riporta la posizione del sottosegretario indagato Armando Siri che intende resistere, con il leader del Carroccio, al pressing del M5s: "Non ci muoviamo di un millimetro", nessun passo indietro. Repubblica apre la prima pagina del giornale con il titolo: "E' ufficiale il governo sono due" e all'interno riporta le "urla di Conte" e l'irritazione della Lega. "Come ti viene in mente di farci fare la figura dei passacarte" sono le parole che Conte avrebbe rivolto a Salvini. Il ministro dell'Interno in un messaggio ai ras del partito si sarebbe spinto anche oltre: "Non possiamo andare avanti con questi qua, il 27 maggio comunque vada mettiamo fine a questa storia" è il senso del messaggio riportato dal quotidiano romano. Di fantasma di "una crisi di governo" parla anche La Stampa e riporta le parole attribuite a Matteo Salvini che davanti al premier e al sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti avrebbe detto: "Non si può più andare avanti così, non si può lavorare in un clima di questo genere, sotto attacco quotidianamente".
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