La svolta grillina sul sistema elettorale: sì alle alleanze - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

La svolta grillina sul sistema elettorale: sì alle alleanze

La svolta grillina sul sistema elettorale: sì alle alleanze oppure mai a Palazzo Chigi. Il dilemma a 5 Stelle - Col "Democratellum" non potranno mai governare da soli.

 

Al netto dei complessivi tatticismi bizantini per guadagnare tempo e aspettare il fatidico referendum, la mozione dei Cinquestelle sulla legge elettorale contiene una svolta notevole per un movimento che si definisce rivoluzionario e punta a governare da solo, senza contaminazioni con altre forze parlamentari.
Il ritorno al proporzionale, seppure corretto, aprirebbe di fatto il M5s a un' ipotetica e inedita stagione di alleanze governative. L' attuale quadro tripolare, scrive Fabrizio D'Esposito sul Fatto, non consegnerebbe a nessuno quel 40% e passa necessario per conquistare la maggioranza parlamentare col "Democratellum". Le due forze principali sono il Pd renziano e lo stesso M5s ed entrambe si aggirano intorno al 30 per cento. Poi l' implosione della destra quasi post-berlusconiana, che insieme a stento arriverebbe a superare quota 25.
Considerato, allora, che il proporzionale, come scrivono i grillini, punta all'"omogeneità" dei partiti, per evitare "frantumazioni e scissioni", è evidente che la fine dei poli, con questo sistema, disegnerebbe un arco parlamentare di almeno cinque o sei partiti, se non di più, alla luce di un serio sbarramento tra il 4 e il 5 per cento. E ritorna, appunto, la domanda: con chi governeranno i grillini?

Da qui origina una riflessione maliziosa, se non maligna.
Le tragicomiche convulsioni grilline a Roma potrebbero essere l' altra faccia della medaglia proporzionale rilanciata con la mozione di ieri alla Camera. Se da un lato, si auspica "l' emersione" di una maggioranza dal basso, non imposta dall' alto, e che implica un' alleanza di governo; dall' altro c' è il rischio di uno splendido isolamento all' opposizione per decenni, un po' come accadde al Pci prima della breve stagione del compromesso storico, che tocca il suo apice col sangue di Aldo Moro, di cui domani ricorre il centenario della nascita. Delle due l' una: realisticamente ragionando sulla svolta proporzionalista a 5 Stelle. O il M5s ribalta la visione politica della vocazione solitaria e inizia a riflettere su una coalizione di governo. Oppure il proporzionale, con una forza del 30 per cento all' opposizione, è la soluzione più comoda e facile alle peripezie talvolta imbarazzanti dei grillini in Campidoglio.