A Palazzo Chgi,dalle parti di Giuseppe Conte non hanno preso bene le conferme dell'incontro "segreto" tra Luigi Di Maio e Mario Draghi. Tanto che si parlava di "fuoco amico". Perché è innegabile come una voce di quel peso, alla vigilia del settembre di fuoco che attende il premier tra elezioni regionali e gestione della possibile seconda ondata di coronavirus con tanto di crisi economica destinata a deflagrare, si possa tradurre solo in una conseguenza: sfiducia e caduta.
Palazzi & potere
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