Palazzi & potere
Occhio, ragazzi: chi gioca con gli apparati si brucia

La guerra civile che è ormai diventato il Movimento cinque stelle a Roma - una guerra combattuta anche sulla pelle di Virginia Raggi, al netto di tutte le sue debolezze politiche - è a una svolta: non se ne vanno semplicemente tre persone, sta saltando tutto uno schema di gioco, diciamo così «istituzionale», che aveva cercato di utilizzare nel quadro della giunta Raggi una serie di grand commis o tecnici, non importa se transitati dalle gestioni Marino, o Tronca.
Ora, scrive la Stampa, «sta cadendo quello schema per cui una parte degli apparati dello stato dice "ok, aiutiamo i cinque stelle a non combinare disastri"», ci dice una fonte di altissimo livello in tutta questa vicenda.
Il garante di tutto questo nel Movimento doveva essere Luigi Di Maio, ma è chiaro che il garante non è al momento in grado di garantire nessuno.